Maiorano: “Il calcio a Messina non è morto. La città risponde se c’è un progetto ambizioso” 4 by Pianeta Messina in Senza categoria — 8 Lug, 2015 L’inizio della fine, probabilmente, è stato lo smantellamento della squadra che aveva vinto al primo posto il campionato di Seconda Divisione. Almeno cinque calciatori lasciati andare via e mai rimpiazzati con pedine all’altezza della Lega Pro. Tra questi basta citare Ferreira, D’Aiello, Squillace, Caturano (capocannoniere in Lega Pro con il Melfi) e Maiorano. Quest’ultimo, che era uno degli assi portanti del centrocampo insieme a Bucolo (andato via a Gennaio), sabato scorso era al “San Filippo” per tifare Messina. Un gesto sentito, per stare vicino ai suoi ex compagni che si giocavano la salvezza negli ultimi 90 minuti. “Il Messina mi è rimasto nel cuore. E non è la solita frase fatta, lo dico sinceramente. Ho deciso di venire a Messina – ci racconta Maiorano – perchè avrei voluto festeggiare la salvezza a fine partita con i miei ex tifosi e i miei amici Corona, Pepe, Iuliano oltre che con mio cugino Nigro. Invece è finita male e sinceramente non dico che mi veniva da piangere, ma quel giorno sono stato male. Vedere la mia ex squadra retrocedere davanti ai suoi splendidi tifosi è stata una cosa veramente brutta”. E a proposito dei tifosi peloritani, Maiorano ci tiene a dire una cosa che suona come una risposta alla tesi ribadita dal patron Lo Monaco: “Il calcio a Messina non è morto. Se c’è un progetto ambizioso, una squadra competitiva che ti fa divertire, la città risponde in ogni categoria. Ma se invece, in vista della nuova stagione di Lega Pro, mandi via alcuni giocatori affidabili e inizi il ritiro a fine luglio con un cantiere aperto e poi vuoi cinquemila abbonati, allora significa che non si è programmato bene”. PIANETA MESSINA Share