Forza Arturo. E se è una cantonata degli 007? 3 by Pianeta Messina in Cat.4 — 22 Gen, 2016 La gogna mediatica è già lì, dietro l’angolo, pronta a partire insieme alla macchina del fango. E l’ipocrisia, in questi giorni, è allo stato puro. Eppure la vera verità sul caso Di Napoli la conosce solo lui, Arturo, che ha giurato di non aver fatto nulla. E forse nessun tribunale, tantomeno nessuno di noi, può sostituirsi alla verità assoluta ed emettere sentenze affrettate o condanne definitive. Quindi oggi, in attesa della sentenza di primo grado del Tribunale Federale, la presunzione d’innocenza va riconosciuta al tecnico peloritano, senza se e senza ma. Sempre meglio che far finta di nulla, sempre meglio che giocare a nascondino e non dire nulla, salvo poi salire sul carro che conviene. Invece oggi ci chiediamo se il caso Di Napoli sia una storia già scritta o una cantonata della Procura federale in una sorta di “acchiappa colpevole” che oggi, con l’aria che tira, va tanto di moda. E con tutto il rispetto degli 007 federali, non vorremmo che Arturo Di Napoli sia finito in una sorta di tritacarne dal quale rischi di non uscire vivo. Nel calderone l’accusa ci ha messo sospetti, riscontri più o meno opinabili, deduzioni, ma nessuna certezza. Nessuna prova schiacciante. Manca, in pratica, l’arma del delitto. E la ricostruzione fatta dal pool di legali di Di Napoli (Fazio, Grassani e Villari) dimostra che quei contatti telefonici tra l’ex allenatore del Savona e il ds del L’Aquila, Di Nicola, erano legati solo ad operazioni di mercato per l’ingaggio di tre calciatori. Il resto è solo un grande teorema. E allora forza Arturo, che con quegli occhi veri e la voce che trasuda innocenza hai messo la tua carriera nelle mani del Tribunale federale. E che giustizia sia fatta. PIANETA MESSINA Share