Proto, un uomo solo al comando: “Dovrò attrarre gli imprenditori messinesi” 1 by Pianeta Messina in Cat.4 — 21 Feb, 2017 “Buongiorno, sono Franco Proto”. Le prime parole del nuovo patron sono un inno alla trasparenza. L’imprenditore troinese, in un impeccabile gessato blu, da buon oratore preferisce stare in piedi. E nei primi secondi racconta chi è l’uomo Proto, con tanto di anno di matrimonio, figli e nipotini . “Sono nonno, ho due nipotini. Benedetta e Cristiano e quando ho parlato per la prima volta al telefono con Lucarelli, che ha lo stesso nome di mio nipote, è subito scattato qualcosa di sentimentale. Ma non è solo il suo nome a farmi sentire più vicino al nostro tecnico, perchè in Cristiano Lucarelli ho trovato una serie di elementi che mi appartengono. Determinazione, ostinazione, lealtà, persona seria. Allora questa mia scelta così ostinata passa anche attraverso la conoscenza di Lucarelli. Perchè con lui mi sono sentito tutelato anche sul piano sportivo, con una persona che rappresenta dei valori veri”. In circa 30 minuti, Proto sciorina il suo concetto di azienda applicata al calcio. Ma il suo tono si accentua quando dice una cosa: “Da ieri a oggi, rispetto a quello che era stato dichiarato, continuo a trovare sorprese. E non entro nel merito, perchè sono serio, perchè sapevo che potevo andare incontro a tutta una serie di altre sorprese. Però dovete essere seri anche voi, perchè qualcuno ancora mi dice vediamo cosa lei riuscirà a fare. Io ho già fatto, non ho parlato”. Il patron giallorosso, affiancato nell’affollata sala stampa dal dg Manfredi e dal nuovo ds Pitino, tiene per ora un profilo basso. “Non prometto niente, ma la mia pazzia mi dice condividiamo insieme un bene comune”. E rivolgendosi ai tifosi e ai giornalisti, aggiunge: “Non c’è differenza tra me e voi, siamo tutti per uno stesso obiettivo, che non è solo sportivo. Bisogna alzare l’asticella, la qualità della città di Messina, che è quella della serietà, dei comportamenti. Io sono uno coraggiosissimo, travagliatissimo, che non ho mollato mai in vita mia, sono caduto e mi sono rialzato. Questa è la mia grande forza. Chi mi conosce mi apprezza, sono un generoso, uno che dà il cuore, io mi preoccupo degli altri, se qualcuno soffre soffro io, questo sono io ragazzi. Io Messina l’ho scelta perchè ho tanti amici in questa città. E’ necessario che tutti insieme ci poniamo un traguardo, un’ambizione”. Poi entra nel merito del calvario societario che ha portato l’Acr sull’orlo del precipizio. “Dopo il periodo della famiglia Franza con il calcio c’è stato il vuoto, noi ora dobbiamo dare discontinuità a ciò che è successo negli ultimi dieci anni. Io non ho la disponibilità della famiglia Franza, io non vivo a Messina, non mi sono arricchito sul territorio messinese, ma è giusto che chi lavora in questo territorio e riesce a realizzare delle risorse finanziarie li metta a disposizione anche nei confronti dell’Acr Messina. Perchè noi vogliamo fare anche un progetto sociale, come ad esempio l’apertura delle scuole calcio nei quartieri a rischio, dando a tutti la possibilità a tutti e non solo a quelli che se lo possono permettere”. Proto oggi è consapevole di aver fatto un salto nel buio, l’ennesimo dopo gli ultimi tentativi naufragati da parte di altri dirigenti. E in questo momento si ritrova solo, con gli imprenditori messinesi che restano alla finestra. Su questo punto, l’amministratore unico dell’Acr è molto chiaro: “Uno dei compiti che ho è di attrarre, attraverso un buon rating di credibilità, nuovi soggetti economici. Ma con modalità diverse. Non vedo comunque rassegnazione in città, ma dobbiamo creare le condizioni affinchè altri imprenditori si possano avvicinare. Io non parto sconfitto, perchè ritengo che uno dei miei partner iniziali, Francesco Barbera, è una persona sensibile e indirizzata verso questa nostra idea di sport diversa”. PIANETA MESSINA Share