Messina piatto, riecco i limiti dell’organico

Piatto, involuto, praticamente non pervenuto. Il Messina torna brutto anatroccolo. Prestazione scialba dei peloritani, come scialbo è il pari ad occhiali che mette a nudo tutti i limiti tecnici di questa squadra. Tanti gli errori individuali, in un mix di confusione generale nella manovra. L’unica nota, se vogliamo, meno stonata, è non aver incassato gol. Magra consolazione, perchè la Vibonese strappa meritatamente un punto prezioso a casa di una concorrente per la salvezza.

Un solo squillo del Messina nel primo tempo, con la bordata al 15′ da fuori area di Vukusic che scalda i guantoni a Mengoni. Balzo felino e respinta in corner. E a dire il vero, nella prima frazione, è la Vibonese a creare qualche grattacapo in più con Fomov in apertura, Sorrentino e Vergara intorno a cavallo della mezz’ora, nel giro di otto minuti. E il Messina? Non pervenuto, con Adorante e Vukusic che non si cercano, pochi rifornimenti dal centrocampo e i due esterni Morelli e Sarzi Puttini che spingono poco.

Nella ripresa ti aspetti una “svegliata” tra i giallorossi, ma anche i cambi di Capuano non sortiscono granchè. Russo per Fofana, Balde al posto di Adorante, Konate per Simonetti. Niente, solito Messina piatto, senza idee, molti errori in fase d’impostazione, lanci lunghi che si perdono nella terra di nessuno. La Vibonese non fatica tanto ad arginare i tentativi di un Messina confusionario, anzi i calabresi pungono al 68′ con Mahrous che in area fa venire un brivido ai tifosi della Sud. Capuano si sbraccia, ma la squadra non risponde ai “comandi”.

Il tecnico getta nella mischia anche il portoghese Goncalves e il primo tiro del Messina del secondo tempo arriva solo al 77′, con una ciabattata di Mikulic da fuori area. Sui titoli di coda Capuano tenta l’ultima carta, Catania, al posto di Russo (subentrato nella ripresa) che resta in campo 38 minuti. Ma il copione non cambia. Vukusic al minuto 87 spedisce a lato, poi il triplice fischio.

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