Basile-Sciotto, tempi supplementari

Non ha bisogno di collette, ma di alleati nel tessuto produttivo. In pratica sponsor. E anche di incassi allo stadio, insomma liquidità che alleggerisca il peso che il presidente Sciotto si è messo sulle spalle quando ha deciso di fare calcio in riva allo Stretto. Ma ci sono cose che alla fine paghi se non dai l’impressione di saper progettare, soprattutto accendere l’entusiasmo con scelte oculate. Le parole del presidente Sciotto, davanti al nuovo sindaco Basile, non aggiungono nulla di nuovo a quanto sapevamo. Il patron chiede (a ragione) più coinvolgimento della città, una “presenza” degli imprenditori messinesi sotto forma di sponsor, più gente allo stadio. Insomma non sentirsi solo in questa “avventura” alla guida del Messina calcio.

Ma sono cose che non arrivano con la bacchetta magica. E non basta urlarlo ai quattro venti o minacciare di mollare tutto per avere qualche segnale di risveglio. Il sindaco Basile, che brutta figura non ne vuole fare con i tifosi (specie con chi l’ha votato) ha dato una garanzia: “Ampia disponibilità al presidente Sciotto, l’ho ringraziato da cittadino e da sindaco per l’impegno economico profuso in questi cinque anni di gestione del club. La mia funzione deve essere di raccordo tra la sua figura e potenziali investitori e lo sarà nella misura in cui la città deve fare quello scatto di orgoglio per una crescita del calcio cittadino”.

Cosa si siano detti, o meglio cosa ha chiesto in effetti Sciotto per andare avanti, non è difficile immaginarlo. Partendo dalla questione stadio, per passare ad altre iniziative che il Comune potrebbe innescare, coinvolgendo le piccole e medie imprese del territorio. Insomma, un modo nuovo di muoversi per fare sentire meno solo il presidente Sciotto. Poi, per affollare i gradoni del “Franco Scoglio” e rendere appetibile il marchio Messina agli sponsor, servono i risultati. Facendo calcio in modo serio, senza i soliti errori.

Pianeta Messina