Il segreto di Pulcinella, tempo scaduto

Dieci Agosto e 25 Agosto. Coppa Italia a Crotone e prima di campionato in casa contro il Potenza. Con che tipo di squadra ancora non lo sappiamo, con che tipo di società neanche. Per ora resta in sella Sciotto, che quasi tutti non vogliono più. La misteriosissima trattativa con il fondo straniero è servita solo a creare illusioni. E a meno di un improbabile coup de théâtre sul filo di lana, il famigerato accordo preliminare sottoscritto lo scorso 23 giugno, sta per diventare carta straccia.

Il 30 Luglio, cioè questo martedì, solo una cosa sarà certa. Il completamento dei lavori con la riapertura dello svincolo di Giostra, con tanto di inaugurazione in pompa magna alla presenza del presidente della Regione Schifani. Qui la telenovela ha avuto un lieto fine. Dopo tanti disagi e proteste. Ma alla fine è prevalso il bene comune.

Con il calcio, invece, prevale l’atteggiamento ambiguo di un presidente che ogni estate annuncia di voler mollare, per poi restare incollato alla poltrona, a costo anche di rimetterci altri soldi e incassare l’ennesima contestazione. Stavolta più forte e compatta (i club hanno annunciato che diserteranno il “Franco Scoglio”) . E la tesi del patron Sciotto che ogni papabile acquirente non ha i “numeri” per poter garantire un futuro all’Acr Messina, somiglia sempre più a un alibi per non mollare lo scettro.

Perchè negli anni che hanno preceduto l’avvento di Pietro Sciotto, nessuno se l’è presa ad esempio con l’imprenditore Stracuzzi (che nel 2015 aveva preso il Messina da Lo Monaco) per avere ceduto la società a Proto (sappiamo com’è finita). Stracuzzi ha passato il testimone, anche sotto la pressione della piazza e di parte della stampa. Tutto qui. Ma nessuno potrà mai rimproverare all’ex presidente peloritano di aver dato in mani sbagliate il Messina. Quindi presidente Sciotto, non sarà colpa sua se qualcuno farà peggio di lei. E poi non è detto che ciò accada…

Pianeta Messina