Petrone, tecnico del Bassano. “Sono peggio di Grassadonia… “ 0 by Pianeta Messina in Cat.2 — 9 Mag, 2014 Un sergente di ferro, abituato a vincere. Un grande motivatore. Con lui in panchina il Bassano ha fatto marameo al resto della compagnia, con un attacco mitraglia e 12 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, l’Alessandria. Tutto questo è Mario Petrone, napoletano, l’allenatore dei vicentini che ha instillato il suo modo di fare calcio alla formazione veneta . Il Bassano segna tanto (62 reti in campionato) e soprattutto in casa si è fatto rispettare, con 13 vittorie, solo quattro pari e nessuna sconfitta. Il modulo base adottato da Petrone (che ha già vinto una Coppa di Lega a Malta con il Saint Joseph) è il 4-4-2, che però può trasformarsi in altre soluzioni tattiche secondo le esigenze. Comunque il suo Bassano sforna spesso una manovra molto offensiva che si traduce in gol a raffica, anche se inevitabilmente qualcosa i vicentini hanno pagato dietro, viste le 35 reti incassate in campionato. Ma in due partite secche, come le finali di andata a ritorno per conquistare la Supercoppa di Lega Pro, questi numeri possono restare carta straccia. Ed è lo stesso Petrone, contattato ieri da Pianeta Messina, a spiegarci perchè. “E’ una doppia sfida che arriva a fine stagione. Noi ci teniamo molto a vincere questa Supercoppa, però non dimentichiamo che la nostra squadra ha speso tanto in questo campionato, anche se siamo stati promossi con diverse settimane d’anticipo. Affrontiamo questa doppia finale di un trofeo sempre importante, però bisogna resettare tutto e mettersi alle spalle ciò che abbiamo fatto finora”. – Avrebbe preferito giocare a Messina la finale d’andata o le va bene così? “Dipende. Da come ho visto giocare la mia squadra ultimamente in trasferta, cioè bene, forse è meglio giocare la partita decisiva a Messina. Però questo è un discorso relativo, ogni partita vive anche di episodi. Noi facciamo un calcio propositivo, sarà sicuramente una bella partita tra due squadre che sanno giocare bene e che fanno divertire. Conosco bene il Messina, conoscono diversi giocatori e il loro valore. Loro hanno individualità importanti come Ferreira, Corona, Maiorano che stimo molto. Pensi che lo volevo lo scorso campionato quando allenavo il San Marino”. – Il ds del Messina, Ferrigno, ha detto che il girone meridionale della Seconda Divisione è stato più equilibrato e difficile. Lei cose ne pensa? “E’ un luogo comune diffuso. Molti osservatori o addetti ai lavori pensano che il girone B sia più complicato. Io non credo, invece, che tra i due raggruppamenti ci sia tanta differenza. Comunque rispetto l’opinione di Ferrigno che conosco bene per aver fatto il militare insieme a lui. Anzi lo saluto e sarà un piacere rivederlo”. – Lei è un grande motivatore. Ha sempre fatto bene, collezionando promozioni con il Calangius, il Nuoro e il San Marino e sfiorando altre imprese. Un po’ somiglia nello spirito a Grassadonia che inculca ai suoi giocatori una filosofia ben precisa? “Noi siamo peggio. Non ci accontentiamo mai, penso che nel calcio come nella vita bisogna sempre dare il massimo. Guardi, quest’anno abbiamo vinto a Sassari contro la Torres per 5-2. Eppure eravamo già promossi e a loro servivano punti per l’alta classifica”. PIANETA MESSINA Share