Mission… possible, ma giocando in 12 0 by Pianeta Messina in Cat.2 — 16 Mag, 2014 A volte i sogni, anche i più ambiziosi, possono diventare realtà. L’importante è non mollare mai. Quindi, a conti fatti, dopo la débâcle di Bassano guai a non crederci ancora, perchè la Supercoppa è ancora lì. Il Messina, quest’anno, un’impresa l’ha già fatta. Basta pensare che alla fine del girone d’andata, quella che sembrava una stagione semplice, si era trasformata in un incubo. Quartultimo posto e morale sotto i tacchi. Poi il cambio straordinario di rotta con l’arrivo di Grassadonia, di qualche innesto importante e il supporto di chi c’è sempre stato: quei “soliti” 2000 tifosi, da applausi, che continuavano a sostenere la squadra nonostante il momento negativo. Il dodicesimo uomo in campo, fondamendale quanto il gruppo dei calciatori. Migliore squadra del girone di ritorno, scattata come una molla dall’inferno del quartultimo posto al paradiso della vetta. E in pochi, diciamo la verità, avrebbe scommesso un centesimo su questa rimonta clamorosa. Un’autentica cavalcata trionfale, fino a raggiungere il trono di regina del girone B. Nella seconda parte di stagione il Messina ha saputo solo vincere al “S. Filippo”, diventato un vero e proprio fortino a tinte giallorosse. Nemmeno la Casertana, arrivata a pari punti con i peloritani, è riuscita a resistere al “ciclone” giallorosso: 2-1 firmato Corona e Ferreira e anche i campani spazzati via. Ora ci aspetta il gran gala di domenica al “S. Filippo”. C’è l’occasione rara di sollevare al cielo e baciare una coppa. Sarebbe la prima della storia del Messina. Anche Re Giorgio Corona, a 40 anni, ha l’acquolina in bocca pensando di poter vincere un trofeo con la maglia giallorossa, lui che ha già vinto due Coppe Italia di Serie C con Brindisi e Juve Stabia. Lui che ha sposato il progetto del Messina nel 2011, quando eravamo nell’inferno della D. Ora sotto con il Bassano per ribaltare la sconfitta dell’andata. E conoscendo la truppa di Grassadonia, in campo sarà battaglia. I calciatori promettono magliette strasudate e calzoncini sporchi. Il resto tocca ai tifosi. Anche loro dovranno “spingere” il pallone nella porta del Bassano. Matrix Share