DOBBIAMO SALVARCI, MA A MARTINA PER FAVORE NIENTE BARRICATE

Per dirla alla Grassadonia, domenica ce la vedremo con una nostra diretta concorrente. Parliamo di salvezza, sia chiaro, perchè il Martina Franca ha tutti i numeri per rischiare la retrocessione. E questo non deve farci illudere – sempre parafrasando il tecnico peloritano – perchè anche noi siamo una squadra strutturata solo per salvarsi. Ce lo ha ripetuto, Grassadonia, anche con tono incazzato, sabato sera. E il patron Lo Monaco, per buona pace di tutti, ci ha ricordato in settimana che l’attuale classifica è in linea con i programmi societari. Questo, però, non significa che il Messina sia “autorizzato” a fare le barricate a Martina, con tutto il rispetto per i pugliesi a caccia di punti per sopravvivere. Altrimenti questa storia della salvezza rischia di diventare un “alibi” per giocatori e, perchè no, per il tecnico.

Diciamo allora una cosa. Dopo quei dieci ceffoni in casa con Matera e Casertana, c’è stata una metamorfosi del Grassadonia-pensiero. Lui, che lo scorso campionato ci diceva che vuole vincere anche se affronta il Milan, adesso mostra molta cautela nelle dichiarazioni della vigilia (tranne stavolta e prima del derby di Reggio, causa silenzio stampa), dipingendo gli avversari, al di la della classifica, sempre capaci di poterci far male. E poi la solita solfa della salvezza, mentre capitan Corona esce dal coro (“Non mi accontento della salvezza”) e il ds Ferrigno parla di squadra forte che ha solo un problema di mentalità. Ora il punto è questo. La squadra, è vero, ha dei limiti, ma anche qualche pregio. Far esaltare questi ultimi e camuffare i primi è il compito principale di un bravo allenatore. Grassadonia sta lavorando molto sulla testa dei calciatori, lo ripete spesso. Ma il campo, a volte, racconta cose diverse. Il tecnico si prende ogni colpa, ammettendo che forse non riesce a trasmettere ai ragazzi ciò che vuole da loro. E il motivo resta un mistero.

PIANETA MESSINA