Lo Monaco: “Siamo una società pulita. Grassadonia? Non è in grande condizione…” 1 by Pianeta Messina in Senza categoria — 5 Dic, 2014 Chiaro, esplicito. E con qualche “frecciatina”. Pietro Lo Monaco, intervenuto ieri a Radio Messina Sud, ha toccato diversi tasti legati all’attuale situazione societaria e al futuro del calcio a Messina. Ma il patron ha parlato anche di Grassadonia, non risparmiando una sottile critica sull’operato del tecnico peloritano. Rispondendo alle domande dei colleghi Paolo De Grazia, Dino Prinzivalli e Fabrizio Bertè, il proprietario del Messina ha per prima cosa ribadito un concetto che aveva espresso qualche giorno fa. “Evidentemente abbiamo qualche punto in meno rispetto alle nostre possibilità, ma noi non abbiamo mai illuso nessuno. Abbiamo detto dal primo momento che dopo due campionati vinti era un anno particolarissimo, dovevamo abituarci a una categoria che due anni fa era impensabile. Avremmo dovuto vedere le risposte della piazza, cioè se dopo tanto tempo si era preparati a dover affrontare un campionato di così grande spessore. La squadra è in linea con gli obiettivi di inizio stagione. Quando si parla di doversi salvare, si parla di sofferenza, non è mai facile, tutti vogliono salvarsi, ci saranno momenti belli e meno belli. Noi ci auguriamo che si possa portare in porto questa barca, perchè significherebbe confermare una categoria che è una specie di B2″. Il discorso scivola poi, inevitabilmente, sui numeri (incassi allo stadio) che non soddisfano la società peloritana. “Ho parlato chiaro, non è un argomento su cui non mi va di tornare, non voglio fare polemica con nessuno, ma i dati sono davanti agli occhi di tutti. Ho sempre detto che non sono un imprenditore, non ho interessi extra sportivi. A Messina ho fatto un gesto d’amore, ma dai e dai il pozzo si prosciuga e penso che continuando così non posso avere la forza per sostenere certi tipi di discorsi, visto che le risposte sono state queste. A parte lo zoccolo duro – ribadisce lo Monaco – che ci sarebbe in qualsiasi categoria, la risposta in 8 partite in casa è stata di 30mila euro d’incasso, con una media di 3mila e 200 euro a gara, quando solo per organizzzare l’evento mentre spendiamo 6 mila euro a partita. Sono numeri impressionanti e che devono fare riflettere. Se dovesse continuare così fino alla fine, sarà un bagno di sangue. Ma gli impegni sono impegni e io li rispetterò, cercando di fare il meglio possibile. Ma quando si parla di Messina merita, Messina merita, cioè quando si parla di meritocrazie, certi livelli di categoria bisogna essere in grado di mantenerle. Mi fa rabbia che le stesse partite con 3 mila euro d’incasso vengono viste da 75 mila persone su Sportube. Noi non ne vogliamo 75mila, per carità, mi sarebbero bastati 5mila a partita. E’ il minimo per la città di Messina, questo non c’è e mi piange il cuore. Ma ripeto, abbiamo un impegno andiamo avanti”. E il patron aggiunge: “Non sta a me cercare le cause di questo scarso afflusso, noi abbiamo solo il dovere di vincere. Abbiamo fatto due primi posti e siamo andati sempre peggio. Eppure abbiamo fatto tanti sacrifici, tanti sforzi. Oggi il Messina è una società pulita, ma ogni tanto qualcuno esce fuori qualche cretinata, qualche stronzata. Anche questa settimana abbiamo pagato due stipendi con esposizione del socio. Oggi i Messina è una società pulita che se avessse un minimo d’impulso potrebbe dire la sua. Se lo dicono altre società, la potrebbe dire anche il Messina nel prossimo futuro. Ma questi – sottolinea Lo Monaco – sono numeri che fanno cadere le braccia” Su Bjelanovoc ecco il pensiero di Pietro Lo Monaco. “Abbiamo fatto un sacrificio considerevole per portare Bjelanovic a Messina, è stato poco disponibile perchè ha avuto mille problemi fisici. E’ stato sfortunato, ma più sfortunato è stato il Messina a non aver avuto a disposizione l’uomo sul quale puntava di più. Sono considerazioni amare, ci auguriamo che ora ci possa dare una mano” E di Grassadonia che ne pensa il patron? Qui il giudizio è un po’ a sorpresa. “Penso che abbia risentito anche lui di una serie di circostanze. L’anno scorso, quando alla fine del girone d’andata avevamo tredici punti e abbiamo fatto il cambio d’allenatore, abbiamo inserito solo tre giocatori nuovi. Il vero valore aggiunto, lo scorso campionato, è stato l’allenatore che ha dato un marchio di fabbrica a questa squadra. Diciamo che quest’anno il nostro tecnico non è ancora al 100% del suo valore. In una squadra totalmente rinnovata siamo venuti meno nel trasferire entusiasmo, positività anzichè paure. Non voglio dare colpe, non siamo in un tribunale, crediamo nell’allenatore, lo supportiamo, ma stiamo vivendo un momento dovuto anche alla scarsa condizione del nostro allenatore che non è in grandissima condizione. Ci auguriamo che quanto prima possa dare il suo apporto notevole alla squadra. Basta poco, con Foggia e Aversa con un minimo di entusiasmo e baldanza potevamo avere qualche punto in più”. PIANETA MESSINA Share