La sua Reggina è lì in fondo. Lillo Foti, padre-padrone degli amaranto, sta vivendo il momento più brutto da quando è al timone della società. Eppure, quando lo contattiamo per parlarci del derby di domenica al “San Filippo”, il suo tono è piuttosto pacato.

– Allora presidente, come sta vivendo questa vigilia del derby dello Stretto?

 “Percepisco ciò che si respira nell’aria tra le due tifoserie. E’ una sfida simpatica, di campanile, tra due realtà che vivono una di fronte all’altra. E’ una partita di campanile, ripeto, nulla di più”.

 – Però, lo sa, non è una partita come le altre…

 “Certo, l’attesa c’è, ma i punti in palio sono sempre tre. Mi auguro solo che, a parte gli sfottò, sia una domenica di sano agonismo e sport com’è successo nella gara d’andata”.

 – Al “Granillo” il Messina vi ha fatto lo scherzetto con quella perla di Orlando. Ora immaginiamo che vorrete vendicare quella disfatta.

 “All’andata il risultato fu bugiardo. La Reggina non meritò la sconfitta, però nel calcio ci può stare. Spero che adesso la storia si ripeta a nostro favore. Noi abbiamo bisogno assoluto di punti, quindi mi accontenterei che il Messina giochi meglio e non vinca”.

 – Domenica verrà a Messina?

 “Sarò allo stadio, vedrò la partita da solo, mi concentro meglio. Spero solo che sia una bella partita”.

 – Che ne pensa di Lo Monaco che ha smesso i panni di direttore generale ed ora è presidente del Messina?

 “Ha sposato questa causa, gli fa onore essersi interessato alla realtà del Messina calcio. Oggi soldi ce ne sono pochi ed è difficile andare avanti, auguro a Pietro Lo Monaco di ripetere nelle vesti di presidente tutto ciò che di buono ha saputo fare nel calcio nelle vesti di direttore”.

– Una decina di anni fa Pietro Franza disse che la Reggina e Lillo Foti erano il suo modello da seguire. Poi sappiamo com’è andata a finire sia a Messina che a Reggio Calabria. Cosa non ha funzionato sulle due sponde?

“Sono stati commessi degli errori, forse per un eccesso di presunzione. E certi errori, nel calcio come nella vita, si pagano. Tutto qui”.

PIANETA MESSINA