Il piano B di Lo Monaco. “C’è sempre il Celeste… “. E ai tifosi: “Sono terroni come me”. 1 by Pianeta Messina in Cat.2 — 2 Mar, 2014 C’è una spada di Damocle che incombe. E se costerà troppo al Comune fare il collaudo decennale del “S. Filippo”, il patron Lo Monaco ha già pronto un piano B. “Ho proposto al sindaco di mettere a norma il Celeste, perchè è chiaro che se il S. Filippo costerà dieci e il Celeste uno, intanto mettiamo a norma quest’ultimo per poter disputare il prossimo campionato, poi penseremo al S. Filippo”. Pietro Lo Monaco aggiunge: “Quest’anno, comunque, al di la dei tempi ristretti del collaudo, le prossime partite le disputeremo in questo stadio, questo è chiaro. Semmai vedremo con quante persone. Mi auguro con più tifosi possibili sugli spalti, perchè siamo ormai nella fase decisiva del campionato e ci stiamo giocando l’accesso alla Serie C unica”. Il patron, poi, spiega che sulla faccenda convenzione la società non ha mai chiesto un accordo pluriennale. Viene a cadere, quindi, l’ipotesi che la vicenda stadio debba passare dalle forche caudine del Consiglio comunale. “C’è già una delibera di Giunta per il comodato d’uso annuale che noi però non abbiamo accettato in quei termini. Gli accordi erano altri. C’è una formula diversa che non sto qui a spiegarvi. E’ una cosa tecnica. La convenzione classica pluriennale non ci conviene. Nello stato in cui si trova il S. Filippo e per le spese gestionali che comporta, nessuna società di calcio sarebbe interessata a questa soluzione. Voglio precisare che quando il Comune inserirà nella delibera del comodato d’uso certe cose che avevamo chiesto e concordato, noi firmeremo”. Dopo il capitolo stadio, c’è stato il tempo per tuffarsi in pieno clima campionato che ha eletto il Messina “trita avversari” dopo le ultime tre vittorie di fila che l’hanno catapultato in piena zona promozione. “Ora mi auguro – dice subito Lo Monaco – che la gente si risvegli. Altre volte mi avete fatto la stessa domanda. Cioè quante persone mi aspetto allo stadio. Stavolta una cosa la devo dire. Noi non possiamo costringere le persone ad amarti. L’attaccamento alla squadra della propria città è un fatto di appartenenza. Ma il messinese è un terrone come me e la passione, anche se annacquata, resta sempre. Quindi dico a loro, noi ci siamo, chi vuole seguirci lo faccia perchè lo sente”. Messina che con l’arrivo di Grassadonia e gli innesti di gennaio ora viaggia a mille all’ora. Lo Monaco elogia il “nuovo” Messina, senza però rinnegare quello dell’era Catalano. “Forse il Messina dell’andata aveva un limite caratteriale, però non butto tutto ciò che abbiamo fatto nella prima parte del campionato, perchè la squadra ricordiamolo ha compromesso diverse vittorie solo nei minuti finali. Se abbiamo cambiato allenatore e qualche elemento, lo abbiamo fatto per dare una sterzata proprio sul piano caratteriale. Grassadonia ha fatto bene, si è calato subito nella nostra realtà. E’ un allenatore giovane sul quale puntiamo anche per il futuro”. PIANETA MESSINA Share