L’AUTOGOL DELL’ATM CHE SCAMBIA I TIFOSI DEL MESSINA PER VICHINGHI 0 by Pianeta Messina in Cat.1 — 13 Apr, 2014 Tutti allo stadio, ma senza bus navetta o metroferrovia. Alla faccia del decantato inno alla mobilità con i mezzi alternativi per inquinare meno e alleggerire il traffico in una domenica bestiale. Perchè tra bomba da disinnescare, un pezzo di città trasformato in “zona rossa” e la partita dell’anno per la promozione del Messina, alla fine queste due soluzioni intelligenti erano sembrate cosa buona e giusta. Invece no. Nonostante la buona volontà del Comune che aveva lanciato l’idea dei vagoni della metroleggera e degli autobus dell’Atm, le due aziende di trasporto hanno posto dei paletti precisi. E se nel primo caso, cioè il “trenino”, si parla di soldi (una richiesta economica ritenuta esosa), nel secondo caso, cioè l’Atm, la faccenda scoccia di più. Il motivo è presto detto. L’azienda trasporti municipalizzata, un ex carrozzone attualmente retto da un commissario, non si è fidata dei tifosi del Messina. Per dirla tutta, l’Atm ha avuto una paura matta di avere a che fare non con cittadini messinesi innamorati della propria squadra di calcio, ma con un’orda di barbari, di vichinghi pronti a fare a pezzi i cinque autobus che avrebbe messo a disposizione. Non si spiegherebbe, altrimenti, la richiesta fatta all’Acr Messina di organizzare a bordo di questi preziosi autobus un servizio “antisommossa” con stewart a bordo dei mezzi arancioni. La società peloritana non ha aderito alla richiesta, così l’ipotesi bus navetta si è sciolta come neve al sole. Ma una domanda, magari ingenua, sorge spontanea. E la rivolgiamo a quelli dell’Atm. Ci spiegate un motivo logico, ma uno solo, per il quale questi tifosi del Messina avrebbero dovuto danneggiare gli autobus in un giorno di festa per la promozione dei giallorossi? E a chi ha la memoria corta, ricordiamo che i tifosi del Messina hanno già dimostrato grande civiltà, quando la tanta vituperata famiglia Franza, ai tempi della Serie A, organizzò collegamenti con lo stadio “S. Filippo” a bordo di pullman privati. Quel giorno tutto filò liscio e la sera i pullman tornarono in deposito intatti. Tanto dovevamo ai “signori” dell’Atm. PIANETA MESSINA Share