Porte in faccia 3 by Pianeta Messina in Senza categoria — 4 Set, 2014 Porte sbarrate. Una vera mazzata per tifosi e squadra. L’esordio casalingo del Messina con la Lupa Roma trasformato, con un’ordinanza del prefetto Trotta, in un appuntamento per pochi intimi. E’ il clamoroso esito del vertice tenutosi ieri in Prefettura per decidere se lo stadio San Filippo – soprattutto l’area circostante l’impianto – presenta tutti i crismi per ottenere l’ok per l’apetura al pubblico. E leggendo l’ordinanza, purtroppo, emerge che le carenze riscontrate sono tali da non poter concedere il “visto”. In soldoni, domenica la partita si disputerà a porte chiuse. Tra le carenze riscontrate, il dispositivo a firma del prefetto Trotta recita: “Non risulta che l’impianto di videosorveglianza sia stato realizzato o adeguatamente implementato e/o ripristinato; il Comune di Messina ha presentato in Questura il 3 settembre 2014 un progetto per la realizzazione del nuovo impianto per l’esame e la successiva approvazione da parte del Questore. Non risulta che sia stato ripristinato l’impianto di illuminazione esterna delle aree adiacenti e le vie di afflusso allo stadio. Non risulta che sia stata posizionata la porta divisoria tra le due porzioni del cosiddetto parcheggio verde (destinato agli ospiti) e presso lo stesso non risulta effettuata la richiesta pulizia”. Ma non è tutto. L’ordinanza, infatti, fa notare che “non è stato presentato un piano di viabilità afferente l’afflusso e il deflusso degli spettatori nonché l’utilizzo delle aree di parcheggio e non sono state specificate le zone destinate al filtraggio e al prefiltraggio”. Inoltre “non sono stati individuati i punti vendita dei tagliandi di accesso allo stadio e di stewarding”. Postilla finale. Se domenica si giocherà in un clima surreale, senza tifosi sugli spalti, qualcuno dovrà mettersi la mano sulla coscienza. Ed sarà una vera beffa, visto che lo stadio “S. Filippo” ha l’idoneita strutturale per poter accogliere gli spettatori. Quindi lanciamo un invito al prefetto di Messina. Ma è proprio detto che non c’è più nulla da fare? Un impianto di videosorveglianza carente può veramente impedire lo svolgimento di una partita di calcio in una struttura perfettamente in regola per quanto concerne l’agibilità? E per garantire la sicurezza degli spettatori, in una gara che non prevede chissà quale marea di gente (orario scomodo, pochi tifosi da Roma) non sarebbe più semplice garantire l’incolumità con qualche poliziotto in più e un servizio d’ordine all’altezza? Come quelli che si facevano una volta. Al “Celeste” piombavano oltre 10mila spettatori e c’erano tanti agenti di Ps, carabinieri e vigili che presidiavano l’area attorno allo stadio. Tutto fatto con criterio, senza dover dipendere dalle telecamere a circuito chiuso. Eppure, prima e dopo ogni partita non succedeva niente. Strano vero? PIANETA MESSINA . Share