Peccato, ma è questo il Messina che vogliamo 0 by Pianeta Messina in Cat.4 — 30 Nov, 2014 A un passo dall’impresa, sembrava fatta, ma il pari di Rigione sui titoli di coda strozza in gola la gioia per una vittoria che il Messina avrebbe meritato. Peccato, ma resta la prestazione convincente di un Messina anima e core che a tratti ha messo in crisi i calabresi. Ed è da questo pareggio che il Messina deve ripartire, cancellando i fantasmi e pensando al futuro con un un pizzico di ottimismo in più. Quattro le novità rispetto al Messina di Martina Franca. Oltre ai rientri di Stefani e Damonte, ecco gli innesti del giovane Bonanno nel ruolo di esterno destro e di De Bode al centro della difesa. Out il difensore Silvestri, è Altobello ad essere adattato nella sua fetta di campo. Coppia d’attacco Orlando-Bjelanovic, con il croato preferito al bomber Corona, ex di turno. Il Messina ha un buon impatto con la partita. I peloritani, infatti, nella prima mezz’ora stazionano nella trequarti catanzarese e addirittura al 4′ sfiorano il vantaggio lampo con De Bode che spizza con l’esterno su punizione di Vincenzo Pepe. Il portiere Bindi mette una pezza spedendo in corner. Il Messina getta subito il cuore in campo e ciò serve perlomeno a rendere inoffensivo il Catanzaro che si “vede” per la prima volta dalle parti di Iuliano con un tiro sporco di Fofanà, dopo una ripartenza calabrese su “assist” di Bjelanovic. Solo nel finale di primo tempo, gli ospiti danno l’impressione di poter far male, sfiorando il vantaggio due volte con Ilari che di testa non trova lo specchio della porta. E in mezzo a queste due azioni, c’è l’espulsione dell’allenatore in seconda Criscuolo, su segnalazione del giudice di linea, forse per qualche parolina di troppo dalla panchina. Nella ripresa pronti via e il Messina si accende insieme ai riflettori del “S. Filippo”. E’ Bonanno a ricevere in area un pallone d’oro da Orlando, ma il giovane palermitano spara alto. Insiste il Messina che ora sfrutta qualche spazio in più, visto che il Catanzaro ha alzato il baricentro alla ricerca del gol. E in un’altra ripartenza, ecco Orlando che s’infila in area sparando su un difensore che si rifugia in corner. Replica del Catanzaro con Kamarà che spizza a due passi da Iuliano, ma Stefani sbroglia la matassa. La partita diventa bella, le due squadre giocano a viso aperto, il Messina ci prova ancora con Orlando che schizza sulla destra apparecchiando la tavola per Bjelanovic anticipato in maniera rude in area. Minuto 62, ancora Messina pericoloso con lo scatenato Orlando che su tocco di Benvenga prova il tap in, respinge Daffara, poi è Bjelanovic che sfiora il palo con un piattone. Il Messina c’è, i calabresi non riescono più a pungere, Grassadonia getta nella mischia Nigro al posto di Bonanno, l’arbitro la combina grossa al 71′ inventandosi un calcio di punizione al limite per un fallo inesistente di Damonte su Kamarà e arriva la seconda espulsione nella panchina del Messina. Stavolta il “rosso” tocca al ds Ferrigno fuori di sè per la decisione arbitrale. Ma quattro minuti dopo, al 74′, la rabbia si trasforma in gioia, perchè il sig. Paolini di Ascoli Piceno indica il dischetto (su segnalazione del guardalinee) per un fallo di ostruzione di Rigione sull’indemoniato Orlando. Feroci proteste dei catanzaresi e dopo due minuti è Stefani a presentarsi dagli undici metri. Impeccabile il destro del difensore che trafigge Bindi. Ma non è finita, perchè il Catanzaro non si arrende e con le unghie e con i denti agguanta il pareggio sui titoli di coda, in pieno recupero, con Rigione imbeccato solo in area da Barraco. Alla fine un pari che lascia l’amaro in bocca al Messina che aveva pregustato tre punti d’oro, ma gli applausi dei tifosi al fischio finale sono il giusto premio per la prestazione convincente dei peloritani. PIANETA MESSINA Share