C’era una volta il calcio. Giocare alle 11, l’ultimo schiaffo insopportabile 0 by Pianeta Messina in Cat.5 — 6 Dic, 2014 Povero calcio, strappato ai romantici della domenica alle 15, di quelli che… andavano allo stadio felici, senza doversi contorcere il cervello se la squadra del cuore giocherà di notte o poco dopo colazione, il venerdì, sabato o lunedì e se ti va bene la domenica prima di pranzo. Orari assurdi, giorni bislacchi. Cose da pazzi, senza una logica, tranne quella dei soldi. Così, oplà, ci hanno rubato il giocattolo. Anzi lo hanno fatto a pezzi. Un calcio sempre meno dei tifosi e sempre più nelle grinfie di chi lo amministra. Ci hanno rubato un sogno. E gli stadi, brutti e decrepiti, si svuotano, mentre si riempiono le poltrone di casa, perchè è lì che i nuovi padroni del calcio (complici le società più grosse che si spartiscono la torta) hanno relegato gli appassionati di calcio più pigri. Quelli che… prima di andare allo stadio ci pensano due-tre volte. Perchè una poltrona e sempre più comoda e costa meno. E chi se ne frega se il profumo dell’erbetta non la annusi. Potenza delle pay tv che da oltre due lustri hanno messo alla berlina i tifosi, dettando legge su giorni e orari delle partite. Ma dopo aver ingoiato per anni il pillolone delle partite di A e B dal venerdì al lunedì, negli orari più strampalati, ci eravamo quasi abituati. Ma siccome al peggio non c’è mai fine, ecco servito l’ultimo piatto al cianuro. Un “super spezzatino” (mezza fregatura per le società) griffato Macalli per la Lega Pro, roba da far invidia al regista David Cronenberg, maestro assoluto di film horror. Pensavamo che con i lunch match di Serie A alle 12,30 avevamo raggiunto l’apoteosi? Sbagliato, perchè gli “scienziati” della Lega Pro (che darà le briciole alle società per le dirette web) hanno fatto di peggio, propinandoci delle fantastiche “levatacce” per la partita del secolo che ci mancava: quella delle ore 11. E che dire degli altri orari o giorni? Venghino signori, ce n’è per tutti i gusti. PIANETA MESSINA Share