Peccato, ma il gol di Re Giorgio era valido 0 by Pianeta Messina in Cat.5 — 21 Dic, 2014 Perdere in casa della capolista ci può stare, ma è un peccato perchè il Messina recrimina per un gol annullato ingiustamente a Corona e per il pallone d’oro capitato nel finale a Orlando. Sul piano caratteriale nulla da rimproverare ai giallorossi, ma ciò che resta è un pugno di mosche in mano, con la classifica che ora diventa più pericolosa, considerato i risultati delle concorrenti. Bisogna quindi resettare tutto perchè da gennaio, come ha detto a fine gara Grassadonia, inizierà il nuovo campionato del Messina. La sconfitta di oggi, dunque, lascia l’amaro in bocca, perchè i peloritani non hanno sfigurato. Anzi, a tratti, hanno giocato alla pari, a viso aperto. Ma gli episodi, alla fine, non hanno aiutato il Messina. A spaccare la partita è Bovo al 37′ che sgancia un proiettile da fuori area. La traiettoria è velenosa, Iuliano non ci arriva e nel tuffo disperato sbatte con la testa contro il palo. Il pallone, invece, s’insacca per l’1-0. Bel gol, ma nell’occasione Bucolo aveva perso la marcatura dell’ex pescarese, facendoci scavalcare dal pallone giunto tra i piedi di Bovo. Il vantaggio ringalluzzisce la Salernitana che punge ancora, ma Iuliano è bravo a disinnescare le conclusioni di Colombo e Gabionetta. Ma in pieno recupero è il Messina a recriminare per un gol annullato a Corona, per presunto fallo di “confusione” in area ai danni del portiere Gori. Inutili le proteste del capitano che si becca anche il cartellino giallo. Il Messina, per la cronaca, aveva iniziato bene, con la giusta personalità davanti agli oltre 10mila dell’Arechi. I giallorossi, infatti, si affacciano nella trequarti granata, tentando di sorprendere la difesa prima con Orlando, poi con le conclusioni insidiose di Stefani e Donnarumma. La Salernitana, un po’ contratta, inizia a organizzarsi e al 22′ confeziona la sua prima palla gol al 22′ con Franco, ma il suo destro viene deviato con il corpo da Errico Pepe. Due minuti dopo ci sono gli applausi a scena aperte dei 10mila dell’Arechi per lo striscione esposto dai tifosi messinesi al seguito, dedicato ad Armandino, il bambino campano che sta lottando la sua battaglia per la vita. Un gesto distensivo, di grande umanità, che per qualche minuto accomuna due tifoserie rivali. Certamente la cosa più bella vista nel primo tempo, perchè d’inguardabile, cinque minuti dopo, c’è invece il tiro che Calil scocca a porta vuota su assist di Bovo. Il brasiliano riesce a divorarsi un gol già fatto, spedendo incredibilmente alto. Ma il gol del vantaggio granata arriva dopo 6 minuti con la botta dalla distanza di Bovo. Nella ripresa il Messina alza il baricentro, spingendo soprattutto sulla destra con l’intraprendente Cane. Cambia il tema tattico, con la Salernitana che si affida alle ripartenze. Il Messina tenta di pungere, fa un buon possesso palla ma i padroni di casa, sornioni, sono sempre in agguato alla ricerca del raddoppio che sfiorano subito con Gabionetta, ma Iuliano mette una pezza. Il Messina si fa vedere al 50′ con una rovesciata debole di Damonte, poi è Corona nove minuti dopo a spedire a lato una semigirata al volo. Il Messina spinge, ma non concretizza. Grassadonia fa il primo cambio al 64′, con l’innesto di Benvenga al posto di Errico Pepe. E otto minuti dopo è la volta di Bjelanovic (ultima apparizione, ha chiesto di andare via a gennaio) che rileva capitan Corona. Il croato si fa vedere al 77′, ma il suo tentativo viene anticipato dal portiere Gori in uscita. I minuti scorrono, il Messina dà l’impressione di poter trovare il pari, ma rischia d’incassare il raddoppio con un pallone capitato tra i piedi a Calil che, in vena di errori, spedisce fuori. Ma il pallone d’oro, sui titoli di coda, tocca al Messina con Orlando che a tre minuti dal 90′ si fa respingere dal portiere granata un destro ravvicinato. Davvero un peccato. PIANETA MESSINA Share