Cari “bravi ragazzi”, ora diventate cattivi e salvate il Messina 0 by Pianeta Messina in Cat.2 — 4 Mar, 2015 Il piatto piange, ma non bisogna piangersi troppo addosso. La casa brucia e serve un super estintore per limitare i danni. Bisogna fare in fretta, ritrovando energie nascoste, perchè il calcio non è solo tecnica, tattica, ma spirito di gruppo soprattutto in campo e non solo davanti a un microfono. La parole d’ordine, da qualche settimana, è ricompattarsi. Tutti, nessuno escluso. I tifosi la loro parte l’hanno già fatta e continuano a farla. Gli organi d’informazione altrettanto, la società ha già fatto la voce grossa, il tecnico ci ha messo la faccia. Ora tocca a loro, solo a loro. Ai calciatori, gli unici che possono toglierci dai guai. Sono loro che scendono in campo, sono loro che ora devono metterci la faccia e la gamba. E le solite dichiarazioni, adesso, non bastano più. La parole paura, oppure blocco mentale vanno bandite. Ora c’è solo un verbo: salvarsi ad ogni costo. E se è vero che questa squadra ha dei limiti strutturali, ciò non significa che si possa esagerare con gli errori banali e mortificanti. Allora, cari calciatori, pur con i vostri limiti, dimostrate con i fatti che tanto scarsi non siete, altrimenti le fiamme avvolgeranno quel che resta della casa giallorossa. Martedì scorso hanno parlato Damonte e Orlando. Non ce ne vogliano i due calciatori, ma a tratti ci sono sembrate dichiarazioni in carta carbone. “Non dobbiamo ripetere gli stessi errori, ne usciremo fuori, ora dobbiamo riscattarci”. Certo, ci mancherebbe. Ma ci piacerebbe, ogni tanto, che qualcuno ci racconti perchè in campo la squadra sembra anestetizzata, senza spina dorsale. Forse questi calciatori, tolto qualcuno, oltre ai limiti tecnici portano in campo tutte le loro fragilità caratteriali. Forse abbiamo troppi “bravi ragazzi” che in campo non sanno trasformarsi. Ma da ora in poi dovranno farlo. E quando vedremo qualcuno finalmente incazzarsi dopo un’ingiustizia arbitrale, fare la faccia feroce dopo un fallo subìto o dirsele in campo se qualcosa non va, allora saremo sulla strada giusta. Poi le partire le puoi perdere lo stesso, ma almeno non perdi pure la faccia. PIANETA MESSINA “È il momento più delicato, anche perché si avvicina il finale di stagione, le partite sono sempre meno e siamo ancora nella zona calda – ha commentato l’attaccante Luca Orlando -.Sapevamo che queste tre partite non sarebbero state semplici, perché due erano anche in trasferta. Si respira un’aria pesante, ma tocca a noi cercare di dare il massimo, perché siamo i primi a voler uscire da questa situazione. Quando i risultati non arrivano e purtroppo alcuni episodi condizionano la gara, come il rigore, la squadra perde un po’ di fiducia e il pallone scotta. Noi siamo, comunque, una squadra con tanti giovani e magari in questo momento sta venendo fuori”. I numeri non possono lasciare tranquilli, perché i giallorossi hanno conquistato un punto negli ultimi cinque turni, incassando ben 12 reti contro le 4 realizzate e le uniche buone notizie sono arrivate dagli altri campi e, in particolare, dal successo dell’Aversa Normanna in casa del Melfi, che resta in zona play-out con 25 punti, come il Messina:“Dopo queste tre sconfitte c’è ben poco da salvare – ha ammesso l’attaccante peloritano – magari la reazione dopo il primo gol subito con la Juve Stabia, quando abbiamo creato qualcosa e siamo stati propositivi, anche se loro hanno sfiorato il raddoppio. Non c’è stata reazione, invece, dopo il secondo gol ed è stata la mazzata definitiva. Viviamo la settimana con la massima fiducia, cerchiamo di seguire i consigli dell’allenatore e poi dobbiamo essere bravi a far girare gli episodi a nostro favore. L’Aversa ha dimostrato che qualsiasi squadra può venire fuori dalla zona play-out e salvarsi. Loro hanno rivoluzionato la squadra a gennaio, sono un esempio positivo, ma ognuno deve guardare in casa proprio e risolvere i propri problemi”. Share