Messina doppia faccia. Prima ruggisce, poi bela 2 by Pianeta Messina in Cat.5 — 8 Mar, 2015 Primo tempo da leoni, ripresa da pecorelle smarrite. Il Messina riesce a perdere una partita che sembrava alla portata, soprattutto dopo il momentaneo vantaggio di Orlando. Ma i giallorossi sprecano troppo, non chiudono la partita e nel secondo tempo crollano sotto i colpi dei calabresi che in 11 minuti ribaltano il risultato. Ora si fa davvero dura, anzi durissima e non resta che accendere un lumino e pregare che mercoledì si torni alla vittoria nello scontro diretto con il Melfi. E per tenere accesa la fiammella e non cadere in depressione, ci conviene ripartire dal primo tempo del Messina al “D’Ippolito”. Altro animo, squadra cazzuta pur con i suoi limiti tecnici. E si è visto anche dalle piccolo cose. Come le proteste animate dopo ogni decisione arbitrale dubbia o qualche scontro rude con gli avversari. Un Messina con l’elmetto, pragmatico, che si fa rispettare, ma solo nel primo tempo. E’ il Messina che vogliamo vedere, però, fino all’ultimo secondo di sudore. L’impatto, questo pomeriggio, è stato buono. Violento, invece, quello tra Pepe e Del Sante. Ad avere la peggio è il difensore peloritano che resta ferito alla testa. Si scaldano subito gli animi e Pepe è costretto e rientrare in campo con un turbante in testa. Spirito battagliero, dicevamo. E il Messina appare subito in palla, prende le redini del gioco e dopo soli 12 minuti passa in vantaggio con una splendida rovesciata di Orlando da centro area fa secco Forte. Pregevole, nell’occasione, l’assist in mezza rovesciata del brasilaino De Paula. Esplode la gioia dei tifosi giallorossi al seguito e il Messina batte il ferro ancora caldo, sfiorando il raddoppio con Nigro che su assist di Orlando spedisce di poco a lato. La Vigor sembra imbambolata e il Messina sfiora ancora il secondo gol, al minuto 21, stavolta con De Paula che sferra un gran sinistro da 25 metri, ma è reattivo Forte a respingere con i pugni. Ancora Messina, tre minuti dopo, con Ciciretti su punizione, ma il pallone quasi grattuggia il palo. E qui finisce la partita sbarazzina del Messina, “colpevole” di non aver inferto il pugno del ko definitivo ai calabresi che in tutto il primo tempo hanno fatto il solletico alla difesa peloritana. Nella ripresa, purtroppo, cambia tutto. E cambia soprattutto lo spirito della Vigor Lamezia che sembra un’altra squadra. E il Messina, rimasto nello spogliatoio, paga pegno. Già al 47′ è bravo Berardi a respingere una botta velenosa di Battaglia e due minuti dopo il portiere peloritano compie un mezzo miracolo su Scarsella. Spinge la Vigor, il Messina rincula, sorpreso dal ritmo forsennato dei calabresi. E il pareggio, che sembra nell’aria, arriva puntuale. E’ Scarsella che inzucca sugli sviluppi di un piazzato dalla sinistra. Damonte perde il tempo e per il giocatore lametino è gioco facile metterla dentro. Dopo il pari, il Messina torna prigioniero delle proprie paure, tenta una reazione che sfocia solo in una punizione a salve di Stefani. E al 63′ arriva il raddoppio dei calabresi. Held salta come un birillo Donnarumma, serve Papa che poi regala a Improta un pallone d’oro facile facile da mettere dentro. La rimonta dei calabresi è cosa fatta e Grassadonia inizia a mettere mano ai cambi. Fuori Rullo per Spiridonovic, poi Izzillo al posto di Nigro (tra i migliori) e nel finale c’è spazio anche per Bonanno che prende il posto di uno spento Ciciretti (che forse andava sostituito prima). Ma la sostanza non cambia, la Vigor Lamezia sembra pago del vantaggio e tiene a bada la reazione confusa del Messina che si affaccia in area con un’incornata di Orlando di poco a lato, una botta dalla distanza di Pepe e un altro tentativo disperato di Orlando, anticipato in extremis nell’area piccola. Nel frattempo, al minuto 79, arriva l’espulsione di Pepe, per doppia ammonizione, dopo un brutto e inutile fallo su Helg. Lo specchio di una squadra sull’orlo di una crisi di nervi. PIANETA MESSINA Share