Di Costanzo in lacrime: “Per me il calcio può finire anche oggi” 5 by Pianeta Messina in Senza categoria — 5 Giu, 2015 Era la partita della vita. Era una partita per il suo rilancio come allenatore, dopo che era stato costretto a lasciare un Fc Messina in fallimento nel torneo di serie B del 2008. È stata la partita del fallimento. Il Messina perde il doppio confronto play out contro la Reggina, acerrima rivale, che s’impone anche al San Filippo, nel finale, con la rete di Balistreri. È un uomo distrutto, Nello Di Costanzo. Un uomo, prima ancora che un allenatore. Sì, perché ci voleva coraggio ad accettare di allenare una squadra in caduta libera, reduce da un filone di sei sconfitte consecutive, con una società che aveva già dichiarato l’intenzione di voler mollare e, fino a quel momento (era marzo) con sole cinque vittorie in campionato. “Speravamo di poter fare bene, perché partivamo dal quintultimo posto ottenuto nella stagione regolare e da favoriti nel doppio incontro – dice il tecnico peloritano -sapevamo che la Reggina sarebbe comunque stato un avversario duro. Ma io, ai miei ragazzi, a questa squadra, non posso rimproverare nulla. Siamo solo stati troppo leggeri in attacco, ma tutti, dal primo all’ultimo, hanno dato l’anima in campo”. Una formazione obbligata, quella schierata dal mister, che ha dovuto rinunciare a Damonte in mezzo al campo: “Damonte, ieri, si è fatto male a una caviglia e ha giocato, nel finale, solo grazie ad una infiltrazione. C’è tanta amarezza perché, quando sono tornato a Messina, ero convinto che ci saremmo salvati. È la prima volta, da quando alleno, che retrocedo. È questa retrocessione, anche se è la prima, vale per tre o quattro retrocessioni. Fa male: mi dispiace per questa tifoseria, perché uno spettacolo del genere se lo sognano anche in categorie superiori”. Cosa ne sarà del suo futuro, non lo sa neppure lui. E non è escluso possa smettere con il calcio se non dovesse chiamarlo nessuno. “Adesso mi leccherò le ferite. Oggi il pallone mi ha fatto uno sgambetto troppo grande. Per me il calcio può finire anche oggi. È dura continuare. Specie dopo aver sentito il calore dei tifosi, che anche ieri sono venuti a sostenerci. Devo ringraziare comunque la società, che ci ha sempre messo a disposizione, nei limiti del possibile, quello di cui avevamo bisogno. Certo è che, se avessi potuto, avrei voluto avere delle ali in questa squadra ed anche alcuni altri giocatori”. Salutando i giornalisti e scusandosi, prima di andar via, Di Costanzo è crollato in un pianto disperato. Forse è stato tra i pochi, in questo Messina, a capire cosa significhi Messina e la sua gente. Hermes Carbone Share