Musa oggi sbarca a Messina. Domani assisterà al derby 1 by Pianeta Messina in Senza categoria — 12 Nov, 2015 Musa sbarca a Messina. Dopo quasi 40 anni, l’indimenticato bomber torna nella nostra città per assistere al derby contro il Catania. Ezio Musa, dopo la nostra intervista esclusiva, giovedì scorso è stato invitato ufficialmente a Messina dalla società giallorossa. Oggi Musa, che vive a Fiuggi, partirà in aereo da Roma ed atterrerà all’aeroporto “Fontanarossa” di Catania intorno alle 14. Il mitico Musa, che oggi ha 66 anni, sarà in compagia dell’inserapabile amico Antonio Fiorini. Un weekend, dunque, denso di emozioni per l’ex bomber peloritano che potrà rivedere anche vecchi amici, qualche ex compagno di squadra (ad esempio Lo Bosco) e il dottore Filippo Ricciardi, medico sociale del Messina per tanti anni. Molti tifosi, soprattutto i meno giovani, potranno così rivedere il loro idolo degli anni Settanta che sfilerà in campo prima del match contro il Catania. Un altro motivo per non mancare domani al “San Filippo”. Riproponiamo di seguito l’intervista realizzata nei giorni scorsi a Musa, che svela come è nato il primo contatto con il nostro portale. “Ho letto l’articolo che avete scritto ricordando quel mio gol a Reggio Calabria, mi ha fatto piacere e vi ho scritto un messaggio nel sito. Com’è stato quel gol? E’ stato un calcio di punizione bellissimo – ci racconta Musa – non proprio a palombella, ero abbastanza distante dalla porta, circa 25 metri. Sono riuscuto a piazzare la palla all’incrocio dei pali. Il portiere della Reggina era Castellini, vincemmo 1-0 grazie a questo mio gol”. Musa è rimasto nel cuore di tutti i tifosi giallorossi che negli anni Settanta gremivano gli spalti del “Celeste”. Anni ruggenti, un altro calcio, più romantico. “Devo ringraziare la città di Messina dove sono stato trattato benissimo, vedere 15mila persone allo stadio era una cosa fantastica. I tifosi mi amavano. Sono arrivato a Messina quando c’era Scoglio, la stagione successiva ci fu Bolchi in panchina. Ricordo Lorenzetti in porta, poi Picat Re, Caremi, Gagliardi, Onor, Parolini, Lo Bosco. Ricordo che nella seconda stagione siamo stati anche in testa alla classifica insieme al Bari, poi mi sono fatto male al menisco ed ho giocato poco”. Ma c’è una partita che Musa sfoglia volentieri nel suo album dei ricordi. Un Messina-Catania al “Celeste” con splendida vittoria dei peloritani. “Il Catania era in testa alla classifica, ma vincemmo noi con doppietta di Tripepi. Io disputai una grande partita anche se non riuscii a segnare”. Dal passato al presente, con un “salto” di quasi 40 anni. “Ora vivo tranquillamente qui a Fiuggi, ma il calcio resta la mia più grande passione. Ho anche fatto l’allenatore, i miei due figli hanno giocato a calcio a livello professionistico. Devo ringraziare Antonio e Daniela Fiorini, due miei amici di Fiuggi che in questi anni mi hanno aiutato tanto. Seguo ancora il Messina leggendo i giornali. La squadra è partita a razzo, è seconda in classifica, deve continuare così. Conosco Di Napoli, è molto bravo. La città di Messina merita altre categorie, c’è un grande pubblico. Ricordo ai miei tempi che lo stadio era sempre pieno, ad Arezzo da dove venivo giocavo davanti a tremila persone. A Messina c’erano ogni domenica in casa almeno quindicimila tifosi. Neanche in Serie B c’era tanta gente allo stadio. I tifosi venivano a vederci perchè c’erano dei giocatori buoni che facevano divertire. I dribbling – ricorda Musa con un sorriso – erano la mia specialità, era la cosa che faceva innamorare la gente. I messinesi erano contenti di vederci giocare anche se perdevamo. Io non ho mai visto un pubblico così bello. Ci applaudivano anche se non vincevamo. Manco da Messina da oltre 30 anni, ora spero di poter venire per il derby contro il Catania”. Chiacchierando con Musa, inevitabile un ricordo di Ciccio Currò e Franco Scoglio. E qui salta fuori un retroscena inedito. “Con Scoglio, se devo dire la verità, non andavo d’accordo per il suo carattere un po’ burbero. Il suo lato umano lasciava a desiderare, aveva dei metodi molto bruschi che non mi piacevano”. Ricordando Ciccio Currò, invece, Musa spende parole diverse: “Ciccio era l’anima del Messina. L’intitolazione dello stadio dovrebbe essere dedicata a lui. Ciccio quando entrava nello spogliatoio aveva sempre una parola buona per tutti, ti metteva la maglietta sempre nel suo posto, poi mi ha aiutato tanto con i suoi massaggi quando avevo qualche problema fisico. Un saluto affettuoso al dottore Ricciardi, lo storico medico sociale del Messina che mi piacerebbe rivedere”. PIANETA MESSINA Share