Sorridi Messina, campioncino d’inverno

Un quinto posto che brilla, subito dopo quelle che… contano. Questo Messina merita solo un grande applauso, al di la delle cattiverie e delle leggende metropolitane. E chi ha il palato troppo fine dovrà rassegnarsi. Può anche restare a casa, spaparanzato davanti a un decoder. Chi invece ama il Messina, un gruppo sano che ha solo voglia di stupire ancora, ha solo un modo per infischiarsene dei sapientoni del calcio: andare allo stadio e fare un pieno di gioia. Perchè due pennellate griffate Gustavo, ad esempio, già valgono il prezzo del biglietto. E non importa in quale campionato vedi due gol così, importa che li abbia confezionati un calciatore della tua città. Tutta qui la differenza tra il tifoso da tv (o da web) e quello da stadio. E poi vuoi mettere la festa, dal “vivo”, per una vittoria che torna dopo due mesi. Sorrisi allo stato puro, un fiume di adrenalina, pacche e applausi che ti riscaldano il cuore.  Non vogliamo celebrare il Messina, per carità, ma ricordare che 25 punti al giro di boa sono un  buon viatico. Lontani dalla zona calda, quella dove lo scorso anno ci siamo bruciati, ma neanche troppo distanti dal sogni play off. Intanto godiamoci la festa del “San Filippo”, i sorrisi e gli abbracci dei calciatori. Molti dedicati ad Arturo Di Napoli che purtroppo rischia di dire addio alla panchina giallorossa. Ma non dimentichiamo una cosa: se oggi c’è questa società e il Messina è in Lega Pro, una bella fetta di merito è di Re Artù. E se le cose per lui dovessero andare male, in panchina ci sarà sempre un Di Napoli. Era proprio destino. 

PIANETA MESSINA