Arturo Di Napoli furioso: “E’ una vergogna, condannato per supposizioni”

Non era ciò che si aspettava. Solo una “carezza” che lascia nel limbo Arturo Di Napoli. Squalifica ridotta di soli sei mesi. Quindi resta il fardello di tre anni e mezzo di stop in attesa dell’ultima spiaggia, cioè il Collegio di garanzia del Coni al quale i difensori del tecnico, avv. Grassani e Fazio, si rivolgeranno per tentare di rimettere in piedi la situazione. A quanto pare a Di Napoli è stata tolta l’aggravante della consumazione dell’illecito. In pratica la partita Savona-Aquila non è stata taroccata. In attesa delle motivazioni, per capire perchè molti elementi a discolpa non sono stati considerati, riportiamo la prima reazione a caldo di Arturo Di Napoli che abbiamo contattato questo pomeriggio. E solo parole di fuoco nei confronti della Procura Federale: “Subisco un’ingiustizia vera e propria, vengo condannato su delle supposizioni, su loro interpretazioni. Non c’è alla base dei fatti nulla che possa far delineare minimamente un illecito sportivo. Una carriera spezzata, perchè qui si parla di un condannato a morte. Uno che ha un illecito sportivo non ha futuro nel calcio e questo non glielo permetto. Andrò in tutte le sedi possibili e immaginabili per fare non chiarezza, ma un macello. E’ una vergogna – aggiunge Di Napoli – quello che ho subìto oggi è una vergogna. Sono stato condannato sulla base di niente, di supposizioni. Non c’è la pistola fumante, nelle telefonate c’è esclusivamente il rapporto di lavoro tra un allenatore e un direttore sportivo per vicende legate a operazioni di mercato. Oggi pago per una interpretazione errata dalla Procura Federale. Vengo condannato e la mia immagine viene spezzata per supposizioni, perchè non c’è alla base dei riscontri niente che possa far parlare d’illecito sportivo. Se tu mi dici che ho fatto l’illecito e mi dai l’aggravante perchè la partita sarebbe stata combinata, ora a quanto pare mi togli l’aggravante perchè la partita non è stata taroccata però insisti sul fatto che io ho tentato l’illecito. Non riesco proprio a capire. Non è giusto rovinarmi una carriera perchè loro pensano che…. Ma tu mi devi portare delle prove, questa cosa non esiste al mondo”.

PIANETA MESSINA