DEMIRO IL TRADITORE. DA CARNEFICE A VITTIMA

Non è il primo e non sarà l’ultimo. Il “salto della quaglia” da una squadra a quella rivale (almeno per i tifosi) è ormai ricorrente negli ultimi anni. Alla faccia dei nostalgici che credono ancora alla favoletta dei calciatori attaccati alla maglia. E così anche Demiro Pozzebon si iscrive al “club” dei traditori che altro non è che lo stuolo di professionisti applicati al calcio bravi a monetizzare o cercare fortuna in piazze ritenute più stimolanti. E cosa importa se fino a qualche giorno prima hanno dispensato baci e sorrisi a quei tifosi che ti credevano un beniamino.

Ma la storia di Pozzebon – centravanti che a Messina ha trovato affetto e anche pazienza per qualche prestazione molle – poteva finire meno peggio dopo la sua decisione di andare via. Perchè fare la vittima, dopo essere stato “carnefice” dei tifosi, è un esercizio che non ci piace. E se qualche tifoso un po’ più incazzato avrebbe minacciato Pozzebon addirittura di morte (cosa che deprechiamo), il buon Demiro che fa? Sventola ai quattro venti, tremante, che un’orda di aspiranti assassini sono alla sue calcagna per fargli la pelle. Vuoi vedere che il Viminale gli affiderà una scorta h 24?

PIANETA MESSINA