SUA MAESTA’ BELLOPEDE. “QUEL DERBY RIBALTATO CON CATALANO E ORATI…” 4 by Pianeta Messina in Cat.1 — 24 Feb, 2017 Nel libro dei ricordi, sfogliando quegli anni ruggenti dell’era Scoglio, ti capita di ripensare alle sfide avvincenti contro il Catania quando la difesa peloritana era guidata da un “certo” Antonio Bellopede, quasi un’icona per i tifosi giallorossi oggi un po’ attempati. “Tra campionato e Coppa Italia – ci racconta Bellopede, apparso in uno degli spot dell’Acr Messina – di derby contro il Catania ne avrò disputati una quindicina. Quello che ricordo di più è stata una vittoria in casa. Perdevamo 1-0 e vincemmo 2-1. Segnarono Catalano e se non mi sbaglio Orati. Rimontammo tra l’entusiasmo di un Celeste stracolmo”. Cinque anni indimenticabili con la casacca giallorossa. Bellopede, che ora ha 60 anni portati bene e tanta voglia di dare ancora qualcosa al calcio (perchè no, anche a Messina) ricorda il suo primo impatto con la città. “Il primo anno vincemmo dalla C2 alla C1 con Ballarò, poi ci fu un campionato di metà classifica. Poi arrivò Scoglio, il primo anno arrivammo terzi, il secondo campionato lo vincemmo e dopo ci fu l’anno di B dove sfiorammo la promozione”. – Quando Scoglio andò in Russia per uno stage. Tu hai mai saputo perchè? “Qualcosa ho intuito, si vociferava che qualcuno gli disse di non poter salire in A perchè non c’era lo stadio. Quasi sicuramente ci avrebbero mandati a Catania a giocare. Noi sapevamo qualcosa in questi termini, ma la verità propria la sa il dott. Ricciardi. Era l’86, poi la squadra si sfasciò. Scoglio andò a Genova, arrivo Zeman, Catalano andò a Udine, Napoli alla Juventus, io ad Arezzo” Oggi, quei 18mila del “Celeste sono un pallido ricordo. E Bellopede ci spiega perchè: “Erano altri anni, c’era più attaccamento, meno televisione, poi credo che se il Messina va bene e c’è una squadra forte la gente al campo va. Ma è un po’ dappertutto così. Messina è una piazza che non può stare in Lega Pro. Io vedo quasi tutte le partite del Messina. E’ una squadra che a metà classifica ci può stare, credo che abbia subìto molto i problemi societari. Quando non hai certe sicurezze e lavori in condizioni precarie anche i risultati in campo ne risentono. Ora speriamo che questo cambio societario dia alla squadra una spinta decisiva”. Bellopede ha due figli. Andrea, 32 anni (nato a Messina dove attualmente vive) e Matteo, 17 anni (nella foto) che gioca a calcio. “Per ora è ad Ascoli, gioca nel mio stesso ruolo. Quest’anno c’è stato un abboccamento con il settore giovanile del Messina, ma non abbiamo trovato le condizioni ideali. Speriamo in futuro che si possa fare qualcosa. Mi piacerebbe vederlo giocare nel Messina”. E nella speranza che arrivi il nuovo Bellopede, quello originale si gode l’amore dei tifosi più maturi che non lo dimenticheranno mai. Lui ringrazia tutti e fa il modesto: “La verità è che se tu ti comporti bene e hai rispetto per i tifosi e fai sempre il tuo lavoro con dignità e dedizione, succede che dopo trent’anni a Messina ti vogliono ancora bene. I calciatori di oggi hanno più soldi, gira tutto intorno al dio denaro. Prima c’era più attaccamento, anche se non eri della città la sentivi tua. Adesso, in un anno, c’è gente che cambia tre squadre”. PIANETA MESSINA Share