Colpevoli “silenzi”, chi controlla il controllore? ARTICOLO DEL 7 LUGLIO, UNA SETTIMANA PRIMA DELLA FINE 3 by Pianeta Messina in Cat.5 — 7 Lug, 2017 ARTICOLO DEL 7 LUGLIO, UNA SETTIMANA PRIMA DELLA FINE Comunque andrà a finire, una cosa è certa. Neanche Pinocchio avrebbe avuto la stessa fantasia messa in campo da vecchia e nuova proprietà. Bugie “buone”, per tenere compatto l’ambiente, oppure “cattive” per demolire l’avversario di turno. Frottole, un fritto misto di tutto e il contrario di tutto. Promesse non mantenute, presunzione, frasi ad effetto buttate lì per accalappiare i tifosi. Sostanza poca e i nodi vengono inevitabilmente al pettine. Con la vecchia e nuova proprietà, che a loro volta giocano a tamburello, rimpallandosi la responsabilità. E’ il vecchio gioco dello scaricabarile. Lo hanno fatto tutti da quando è finita l’era dei Franza. Stesso ritornello: la città non risponde, gli imprenditori non ci aiutano, la politica è assente. Ma con un unico denominatore: società con pochi soldi. Ma nel calcio, si sa, basta mettersi davanti a un microfono e parlare. Tanto, poi, chi se ne frega se ciò che dici oggi non accadrà mai domani. Si troverà sempre un colpevole, un alibi, un motivo, un imprevisto. Brutta storia, questa, che a Messina si ripete da un bel mucchio di anni. Ora, per non dare a nessuno dei vecchi e nuovi proprietari del Messina la stura per accusarci di demagogia, populismo, diciamo che la colpa (per quel che può valere) è di tutti. Anche di chi ha informato, spesso male, su ciò che è successo con la gestione Proto. E di chi ha furbescamente ammaliato una buona fetta dell’informazione. Gli stessi che hanno accusato chi scrive di essersi innamorato della vecchia proprietà, salvo poi dimenticare che Pianeta Messina non ha mai fatto sconti all’ex presidente Stracuzzi, soprattutto negli ultimi sette mesi della sua gestione (vedi il trattamento finale riservato nell’articolo del 13 febbraio 2017) oppure che siamo stati i primi a svelare (articolo del 6 giugno 2016) che Stracuzzi e Gugliotta non andavano così tanto d’accordo su certe scelte societarie, suscitando le ire del “Capitano”. Ma l’elenco dei pezzi non certo teneri verso gli ex proprietari del Messina sarebbe lungo. Così come lungo è l’elenco degli articoli di Pianeta Messina dedicati all’inattaccabile Lo Monaco. Anche con l’ex patron peloritano, per stessa ammissione dell’attuale dg Manfredi, pochi cronisti (ma anche pochi tifosi) ebbero un moto d’orgoglio, salvo poi ricredersi. Morale. Se in questa città basta essere amico dell’amico, oppure amico dell’amico del presidente di turno per dimenticare come si fa questo mestiere (o come si è tifosi) allora siamo messi male. Perchè una informazione libera, ma soprattutto intellettualmente onesta, è garanzia di democrazia. E se qualche dettaglio si può nascondere a fin di bene, non si può sempre far finta di niente dando la colpa sempre ad altri. E senza voler fare i soloni o insegnare il mestiere a nessuno, ricordiamo che in un Paese normale, il giornalista è la “sentinella” della verità. Ma sempre. Anche se sei amico dell’amico o del collaboratore del presidente di turno. PIANETA MESSINA Share