DUE SOGNI E UNA CERTEZZA. SI E’ FATTO TARDI. E RAPPOCCIO LASCIA 2 by Pianeta Messina in Cat.1 — 23 Lug, 2018 Aspettando il nuovo allenatore, nelle porte girevoli del Messina s’infila il ds Rappoccio che toglie il disturbo e saluta il presidente Sciotto. Epilogo ovviamente legato alla “rumorosa” vicenda Cozza. Una storia gestita male (anche dal presidente che aveva deciso d’ingaggiare l’ex calciatore della Reggina) e finita peggio. Quindi in questo momento, fino a prova contraria, il Messina non ha un direttore sportivo a cui affidare le “chiavi” per costruire il nuovo organico. E a quanto pare, nonostante l’ex tecnico dell’Igea Virtus sia a un passo dal Messina, non è detto che il suo “fido” ds Grasso (nella foto) prenderà il posto di Rappoccio.Quindi, facendo due conti, in questo momento il Messina è quasi all’anno zero. Con la “consolazione” di un tentativo disperato di aggrapparsi a un ripescaggio che oggi somiglia a una famosa commedia di Shakespeare. Un mezzo miracolo nel quale è doveroso sperare, per carità, ma che sta distogliendo la piazza dal problema più grande. A che punto è la società nella sua strutturazione? Quando e chi porterà a Messina i nuovi calciatori? Dove e quando inizierà il ritiro? Qual è il piano aziendale se il sogno del ripescaggio resterà tale? Aspettando ancora l’annunciata conferenza stampa, sono trascorse due settimane abbondanti dalla notizia, tramite comunicato ufficiale (esiste ancora un ufficio stampa?) dell’ingaggio del ds Rappoccio (che non vedremo mai), del segretario generale Bandiera (nella foto) e del team manager Laganà. Una triplice mossa giunta dopo la caterva di striscioni eloquenti che invitavano il presidente Sciotto ad andarsene. Un messaggio chiaro della proprietà. Così i fratelli Sciotto si presentano dal nuovo sindaco De Luca, incassano la “fiducia” di Palazzo Zanca e rispunta un altro sogno: il Celeste. Un ritorno nel vecchio e glorioso catino di via Oreto che farebbe “impazzire” (parole di Sciotto) i tifosi messinesi. Altri bei propositi, altro annuncio a effetto. E qui il sindaco De Luca e il presidente Sciotto sembrano la coppia perfetta. Intanto, però, c’è da costruire dalle fondamenta il nuovo Messina. E i giorni passano, inesorabili. Poi, da masochista, la società s’infila nel labirinto Cozza. Il ds Rappoccio riceve l’ok dal presidente, l’ex calciatore amaranto e già allenatore di Catanzaro, Pisa, Reggina, Leonzio e Taranto s’incontra con Sciotto nei suoi uffici di Giammoro. Filtra la notizia e l’indomani esplode la nuova protesta dei tifosi con una valanga di striscioni che stavolta prendono di mira Cozza. Una specie di sommossa che lascia il segno. Sciotto costretto a fare marcia indietro, quando ormai tutto sembrava definito, compreso il budget (neanche tanto elevato) per l’allestimento del nuovo Messina. La società abbandona anche la pista Roselli (che Sciotto contattò già per il dopo Venuto) vira su Raffaele (altro vecchio pallino del presidente, quando iniziò la querelle con Modica) e decide di giocare la “carta” ripescaggio per sedare i malumori della piazza, regalando un altro sogno che non costa nulla. Ma le cose reali quando? PIANETA MESSINA Share