Piove sul bagnato. Tonfo nel silenzio con l’Acireale 0 by Pianeta Messina in Cat.5 — 14 Ott, 2018 Tristezza. E anche un senso di vergogna. Silurati dall’Acireale, squadra messa su con un budget nettamente inferiore al Messina. Eppure squadra, più del Messina. Frutto di una programmazione, di cose fatte nei tempi giusti. Con scelte oculate, con un allenatore ingaggiato nei tempi giusti, con una preparazione precampionato normale. Niente di straordinario, ma cose normali. E alla fine il campo ti premia. C’è stata poi l’altra “partita”. Quella degli spalti vuoti. Anzi della Curva Sud desolatamente spoglia. Ennesimo schiaffo ai tifosi. E una medaglia d’oro andrebbe data alla cinquantina di tifosi appollaiati sulla collinetta, sotto la pioggia, perchè l’amore per la propria squadra è più forte di ogni inettitudine. La partita, in un clima surreale, registra l’avvio sprint dell’Acireale. L’ex Madonia al 6′ scalda i guantoni a Meo con un destro velenoso dal limite. E quattro minuti dopo, lo stesso Madonia, su punizione da posizione decentrata costringe il portiere eloritana a un’affannosa respinta. E il Messina? Fatica a ritrovarsi, la manovra sembra asfittica. Mentre gli acesi, sul piano della corsa, sembrano avere una marcia in più. E bisogna aspettare 25 minuti per registrare la prima incursione in area granata, con un’inzuccata di Gambino che si spegne sul fondo. L’Acireale, invece, sembra indemoniato e due minuti dopo sfiora il vantaggio con Leotta. Tiro a botta sicura respinto dalla difesa, poi è Savonarola a spedire di poco alto dal limite. Più Acireale dunque. Ma al 32′ il Messina confeziona l’occasione più ghiotta per passare in vantaggio. Petrilli se ne va sulla destra, scodella un assist al bacio per Arcidiacono che nell’area piccola spedisce di una spanna a lato. Il Messina insiste, l’Acireale accusa un lieve calo e al 35′ è Cocimano a tentare il jolly dalla distanza. Due minuti dopo, su un assist millimetrico di Genevier, è Petrilli che tenta di sorprendere il portiere acese. Ma il colpo di testa è debole. La partita sembra ora più equilibrata, ma nel finale del primo tempo l’Acireale esce di nuovo gli artigli, divorandosi il gol con Bellantone, anche se il pallone aveva oltreppassato la linea di fondo prima del cross. L’unico a non accorgersene, però, era stato il giudice di linea. Il Messina cambia registro nella ripresa. Biondi s’incunea in area e viene steso da Tramonte. Calcio di rigore che però Arcidiacono spreca spedendo a lato. L’attaccante peloritano cerca di farsi perdonare, con uno strappo sulla corsia di destra e cross al centro dove prima Petrilli e poi Gambino non trovano la zampata vincente. Messina che meriterebbe il vantaggio, ma che rischia di andare sotto al 59′ quando Leotta costringe Meo alla respinta con i piedi. E cinque minuti dopo il Messina resta in dieci per l’espulsione di Genevier per doppio giallo, dopo un fallo su Madonia. E due minuti dopo arriva il gol dell’Acireale firmato da Manfrellotti (subentrato un minuto prima a Leotta) che di testa insacca su delizioso cross di Savonarola. Il Messina accua il colpo e dopo 5 minuti incassa il raddoppio di Campanaro dopo una corta respinta di Meo su incornata di Manfrè. Buio pesto, sotto una pioggia a dirotto che rende più triste una domenica da dimenticare. E nel finale piove sul bagnato con il terzo gol dell’Acireale con Mafrellotti (sospetto fuorigioco) e il palo di Manfrè su punizione. Peggio di così non poteva finire. PIANETA MESSINA Fotoservizio Nino La Macchia Share