Modica: “Tornerei ad allenare il Messina, però mai più con Sciotto” 1 by Pianeta Messina in Cat.2 — 7 Dic, 2018 Giacomo Modica e Giuseppe Raffaele. Due grandi rimpianti. Il primo per il gioco brillante che ha trasmesso al Messina, il secondo per ciò che avrebbe potuto dare. Domenica saranno avversari in serie C. Cavese-Potenza, spettacolo assicurato tra due squadre toste, che non annoiano. Modica e Raffaele non sono amici, ma in fondo si rispettano. E ora hanno una cosa in comune. Il finale burrascoso con il presidente del Messina Pietro Sciotto. E tanto per entrare subito nel tema, abbiamo chiesto a Giacomo Modica cosa ne pensa dell’esperienza subito “abortita” di Raffaele con il Messina. “Non so cosa sia successo con Raffaele, ma posso solo immaginarlo conoscendo bene il presidente Sciotto. Diciamo che alla fine la decisione di Raffaele di andarsene è stata la sua fortuna, visto che sta facendo bene con il Potenza”. – Parliamo invece della tua esperienza a Cava. Un primo bilancio? “Positivo, perchè siamo in linea con i programmi. Sono contento di come sta rispondendo la squadra, come si sta applicando, abbiamo margini di miglioramento importanti. E c’è una società che mi sta permettendo di fare bene il mio lavoro, perchè c’è una serietà organizzativa che è fondamentale. – Il tuo rapporto con i tifosi cavesi? “C’è del lavoro, apprezzano. Abbiamo preso una squadra che stiamo cercando di salvare nel miglior modo possibile. La Cavese, ricordiamo, viene da una categoria inferiore. C’è molto cuore, tanto lavoro da parte nostra, E quando dico da parte nostra mi riferisco, oltre lo staff tecnico, al direttore Pavone. Stiamo giornalmente a consultarci, a fare il punto della situazione. Si vive, si respira questo clima ideale”. – Tifosi gemellati con quelli del Messina… “Sì, lo so. Sono amici, ma devo dire la verità, non vivo molto il mondo esterno. Mi sono tuffato parecchio sul lavoro, sono ambizioso, non voglio lasciare niente al caso. In questo momento vivo una bella realtà, in una dimensione fondamentale per la crescita di tutti”. – I ragazzi che hai portato con te come stanno vivendo questa nuova esperienza? “Si stanno comportando bene, stiamo facendo tutti una buona figura, stanno giocando tutti. Manetta, Bruno, Migliorini, Rosafio, Lia, Inzoudine. Fanno una categoria diversa, hanno nelle corde qualità importanti per essere d’aiuto, c’è una bella simbosi tra noi. Altrimenti non li avrei scelti. Poi respirano una quotidianità diversa dalle problematiche che hanno vissuto la scorsa stagione a Messina. Ma non voglio mettere il dito nella piaga. – Un esempio spicciolo? “Qui abbiamo i ruoli che vanno rispettati. C’è un presidente che ha cacciato i soldi, che continua a cacciare i soldi e si vede. Abbiamo già percepito lo stipendio di dicembre. E a proposito di stipendi, io ho fatto vertenza, perchè ancora aspetto dalla società del presidente Sciotto gli emolumenti di maggio e giugno. E credo di non essere il solo a reclamare delle spettanze”. – A proposito del presidente Sciotto, quando si è spezzato il rapporto? “L’inizio della fine è stato quando mi ha detto che di quelli che volevo io, dei vecchi, non ne prendeva neanche uno. Questo nell’ultimo incontro che ho avuto con il presidente Sciotto prima della fatidica conferenza stampa”. – In società invece dicono che tu avevi già deciso di andartene. Come rispondi? “E’ falso. Il tradito sono stato io. Quando è finito il campionato mi ha fatto viaggiare da Mazara a Messina quattro volte. Quando dovevo andare a parlare con quelli del Teramo ho informato la società, che c’era l’ipotesi Trapani l’ho anche detto al presidente Sciotto, tutto ciò che avevo in mano l’ho detto. Nell’ultima conversazione, quando avevamo chiuso il cerchio per poter ripartire insieme, mi hanno messo invece nelle condizioni di dire no, io non ci sto. Perchè se tu mi fai venire quattro volte e ti dico che l’ossatura della squadra deve essere quella dell’anno scorso e in più puntelliamo con tre elementi nuovi e invece quando vengo l’ultima volta mi dici non te ne prendo neanche uno, salvo poi l’indomani cambi nuovamente opinione quando dovevamo andare in conferenza stampa, allora a quel punto io ti dico no, ti do cinque giorni, prima mi riconfermi tutti i vecchi e poi firmo il rinnovo del contratto. Questa è stata la situazione. Nè più e nè meno”. – Vedere il Messina derelitto, penultimo in classifica, che effetto ti fa? “Un brutto effetto, mi rattrista e mi dispiace soprattutto per i tifosi che non meritano questa situazione. Mi ricorda quando sono arrivato io con il direttore La Mazza. Insieme abbiamo fatto un bel lavoro. Ma la situazione forse oggi è ancora peggiore considerato il numero di partite disputate. E’ una tristezza infinita, non posso che augurare ai tifosi che il Messina si possa risollevare”. – Ma come spieghi tutto questo? Eppure, sulla carta, l’organico sembrava affidabile “Semplice. Le squadre non si costruiscono ad agosto. E’ tutto lì l’inghippo. E i nomi non fanno le squadre. Specie quelli con la pancia piena. Ad agosto, a quaranta gradi, fare la prearazione a Messina è stato un suicidio. Ci sono delle regole nel calcio che non possono essere sconfessate. Vorrei ricordare al signor Sciotto che non sono i soldi che fanno i giocatori, o meglio gli uomini e gli allenatori. Qui a Cava ho preso cinque ragazzi dall’Eccellenza che ho portato con il direttore in Serie C”. – Ti vedi tra qualche anno a riallenare il Messina, magari in una categoria importante? “Nessuno può dire di non vedersi ad allenare il Messina. E’ una grande piazza, ha una storia, un blasone. Quindi come faccio a dire che non mi piacerebbe tornare ad allenare il Messina? Ho trascorso gran parte della mia vita da calciatore a Messina, anni indimenticabili e poi la scorsa stagione sono stato divinamente bene sia con la gente che con voi della stampa. Come faccio a dire non tornerei? Ovviamente non lavorerei mai più con il signor Sciotto”. PIANETA MESSINA Share