SCIOTTO “ESONERATO” ANCHE DAI CLUB. ORA SI PENSA AL “NUOVO” MESSINA 1 by Pianeta Messina in Cat.1 — 8 Gen, 2019 Esonerato il presidente. E “sciopero” a oltranza dei club (eccetto Ggr, che comunque boccia Sciotto), finchè a Messina non ci sarà un vero progetto per ridare dignità al calcio in città. E niente più “sconti”, perchè la misura è colma. Il lungo comunicato, che trasuda rabbia da ogni poro, è come un testamento per le generazioni future. Dopo i fasti della B e della A targati Aliotta-Franza, il calcio in città è stato terreno di conquista per presidenti più o meno improvvisati, a volte spalleggiati, gente che ha avuto qualche mese o anno di celebrità. Grandi sorrisi, frasi ad effetto, ma senza un progetto duraturo. Tanto che ogni società (otto presidenti, da Di Lullo a Sciotto) ha recitato un copione a memoria. “Eccoci. Faremo, vinceremo, Messina merita grossi traguardi”. Eccetera, eccetera. Più o meno così. E con una cosa in comune. Poca liquidità, budget ridotti, paroloni tanti. Eccoci, dunque, al punto di non ritorno. Messina ridotto nei bassifondi della Serie D. Tifosi spariti. E lo “zoccolo duro”, cioè i club, che per sfinimento alzano bandiera bianca. Almeno per ora. Almeno finchè non si intravederà un nuovo corso. Ma senza Pietro Sciotto e famiglia, ai quali i club danno il benservito, pur ringraziandoli per lo sforzo economico fin qui fatto. Ora, dunque, che succederà? Di fatto, nell’immediato, poco o nulla. A meno che Pietro Sciotto, ufficialmente sfiduciato, esca allo scoperto e getti la spugna. Un presidente sempre più solo, forse vittima di se stesso, che nonostante il grande orgoglio potrebbe rivedere le recenti dichiarazioni circa l’intenzione di proseguire alla guida dell’Associazione calcio rilancio Messina. Lo “zoccolo duro”, intanto, una decisione l’ha presa. Sparigliando il mazzo e forse scompaginando i piani dell’attuale società. Una cosa è certa. Oggi non sarà più come prima. I tifosi hanno detto basta. Senza l’ansia del domani. Ma consegnando la “patata bollente” a chi vorrà aprire un ciclo nuovo, credibile. Loro staranno alla finestra, rinunciando contro natura ad andare allo stadio. Paradossalmente per il “bene” del calcio a Messina. Per dare uno scossone, per non vivacchiare più nell’anonimato. E ripartire, senza Sciotto. Appunto, ma come e quando? Per ora, a parte qualche “spiffero” sui primi due eventuali soggetti economici interessati (ingolositi anche dalla convenzione dello stadio) a investire a Messina per fare calcio, è più importante capire e concentrarsi su che tipo di società dovrebbe nascere per catturare la fiducia dei tifosi. Che poi sono l’anima del calcio, non solo a Messina. Uscendo subito da un equivoco. Il Cdm, sia chiaro, non è l’alternativa al Messina. L’eventuale “scappatoia” dove rifugiarsi. Qui il punto è un altro. Il Città di Messina, nessuno si offenda, semmai è un modello virtuoso dal quale attingere per un eventuale “nuovo” Messina. Società con dignitosa forza economica, ma con idee chiare, professionalità e passione. Messinesi. E un presidente, Maurizio Lo Re, rimasto tifoso del Messina che sogna un giorno una sola squadra in città. Basta partire da questo concetto base. Un solo Messina che appartenga a tutti. PIANETA MESSINA Share