Il dg D’Arrigo: “Società organizzata e un budget importante” 1 by Pianeta Messina in Cat.4 — 28 Giu, 2019 La calma? Ti fa fare le cose a puntino. L’organizzazione, poi, fa il resto. E’ il nuovo verbo in casa Messina. Lavoro di gruppo, dunque, ma ognuno con le proprie competenze. E il nuovo direttore generale dell’Acr Messina, Antonio D’Arrigo, dopo aver smesso le vesti di presidente del Camaro, si è tuffato a capofitto in questa nuova avventura dopo il “matrimonio” con la famiglia Sciotto che ha consegnato le chiavi per rimettere in moto la società giallorossa. “Nonostante la diffidenza iniziale da parte dell’ambiente non ci siamo preoccupati – confessa il dg D’Arrigo – abbiamo avuto le giuste garanzie per poter fare un buon lavoro e ci siamo subito messi all’opera. La proprietà ha commesso diversi errori e non può più sbagliare. E’ la loro ultima chance e si sono affidati a noi. Abbiamo subito così pensato di mettere tutti i tasselli al posto giusto e abbiamo pensato ad Antonio Obbedio prima come uomo, poi come bravo professionista. Era all’estero, doveva capire prima come sarebbe finita a Lucca, poi ha deciso senza esitazioni. Per lui è una bella scommessa, viene da un miracolo a Lucca, con una salvezza sul campo nonostante una penalizzazione di 25 punti. Sia Paolo Sciotto che il padre ci hanno messo subito nelle condizioni di lavorare bene, sviluppando le nostre energie per organizzare una società forse come non era stato fatto in questi due anni. Siamo contenti, stiamo lavorando bene, non ci siamo fatti prendere dall’ansia, dalla premura di dover fare subito delle scelte vista la pressione che avevamo in tutti questi giorni. Ma il tempo c’è per costruire la squadra, perchè sappiamo che l’Acr Messina non dovrà disputare il primo e secondo turno della Coppa Italia”. L’acquisizione del marchio Acr che messaggio è? “E’ un po’ quello che i tifosi avevano sempre chiesto. C’è stata questa possibilità di riprendersi il marchio Acr grazie alla disponibilità del direttore Lo Monaco. Il marchio non è stato regalato, è stato pagato, c’è stata comunque la volontà di venderlo non per la cifra detta in un primo momento. In ogni caso c’è stato un esborso prima da parte nostra, poi della famiglia Sciotto per l’acquisizione del marchio che nel nostro caso non è in affitto”. – Di chi è stata l’idea? “E’ stata mia. Da bambino andavo allo stadio a vedere il Messina, anche se per cinque anni sono stato il presidente del Camaro ho sempre tifato per la prima squadra della mia città. Ora stiamo lavorando anche sull’utilizzo della maglia storica del Messina, una cosa che vorremo condividere con i nostri tifosi facendo indossare ai calciatori la vera biancoscudata”. – Un’operazione nostalgia che funziona se accoppiata a qualcosa di concreto… “Certo, perchè al di la della maglia e del marchio, ciò che conta saranno i risultati sul campo. Per gli aspetti tecnici se occuperanno Obbedio e Rando. Per l’allenatore è normale che sia uscito anche il nome di Favarin, ha allenato la Lucchese. Comunque martedì conoscerete il nome del nuovo allenatore del Messina. Abbiamo un budget importante per poter affrontare il campionato. Secondo me la differenza in Serie D, dove bisognerà giocare con quattro under, forse la faranno proprio gli under piuttosto che gli over. Questo è il mio pensiero”. PIANETA MESSINA Share