Messina, si parte. Nel nome del popolo

Si parte. E servono subito gli occhi della tigre. Dopo l’inciampo in Coppa Italia, i tifosi confidano nel primo scatto d’orgoglio dei peloritani per dare un segnale chiaro al resto della compagnia in un campionato che vede il Messina tra le pretendenti alla promozione. E già il fatto di avere allestito, nei tempi e nei modi giusti, un organico e uno staff ambizioso, autorizza l’ambiente a confidare in un cammino da prima fascia. Questo, è chiaro, sulla carta. Perchè sarà il campo a dirci se questo Messina tramuterà in gol e vittorie tutti i buoni propositi. Si inizia a Troina, purtroppo senza tifosi al seguito (match a porte chiuse), ma con un chiodo fisso. Si gioca per vincere. E’ il mantra di mister Cazzarò, allenatore emergente e ambizioso al quale il ds Obbedio ha dato le chiavi della squadra. Ambizione, dunque. Ma lottando fino all’ultima stilla di sudore, sputando sangue in campo. Altra frase ricorrente , che sembra uno slogan, ma che è il chiodo fisso di Cazzarò. Qualità e quantità, tecnica e corsa, personalità e umiltà. Il giusto mix che nel calcio fa la differenza. Perchè non basta chiamarti Messina (o Palermo) e pensare di essere “fuori posto” in Serie D per vincerlo questo campionato. Per tagliare il traguardo, o almeno giocarsela fino al termine della stagione, serve altro. Quella che a Napoli chiamano cazzimma,  la capacità di vincere anche le partite contorte, contro avversari appiccicosi, sulla carta inferiori ma maledettamente fastidiosi. L’altra partita, invece, è già vinta. Quella della tifoseria, del popolo, dei club. Lo “zoccolo duro” che ha saputo osservare, capire e decidere. E paradossalmente, ciò che è successo quest’estate, ha rafforzato l’attaccamento della base all’Acr Messina.  Il popolo ha saputo perdonare gli  errori commessi dalla famiglia Sciotto nei primi due anni di noviziato. Ha intravisto un nuovo modo di operare, dando un’altra chance alla proprietà dopo il “matrimonio” con l’entourage del Camaro. Ora buon campionato Messina, nel nome del popolo giallorosso.

PIANETA MESSINA