Sprofondo giallorosso, tutti imputati

Una domanda sorge spontanea. Ma questa squadra, al netto di tutte le attenuanti che sappiamo, quanto vale veramente? La batosta di oggi, che fa scricchiolare per la prima volta la panchina di Sullo, certifica che il Messina non c’è. Ma probabilmente non tutte le colpe possono ricadere sull’allenatore. Perchè se togliamo qualche individualità, a conti fatti, lo spessore di questa squadra allestita con un budget per salvarsi è quello che il campo ci sta raccontando.

E lo sprofondo giallorosso, con la quarta sconfitta di fila e una classifica che piange, deve mettere sul banco degli imputati tutti. Non solo il tecnico, che comunque non ha saputo o potuto dare un gioco a questa squadra. La partita? Poco da dire. Eppure il Messina aveva iniziato benino con Balde e Adorante. Al 18′ il Monterosi “bussa” in area peloritana. Conclusione di Polidori bloccata dal portiere. Con il passare dei minuti il Messina si spegne. E al 31′ gli ospiti passano in vantaggio. Conclusione di Costantino che trafigge un Lewandowski non impeccabile.

Ma nel momento più difficile del match il Messina pareggia. Al 42′ Fofana imbecca Adorante che al volo fulmina Borghetto. Nella ripresa, al 58′, gli ospiti ritrovano il vantaggio. Harakiri di Fofana che si fa borseggiare la sfera. Palla per Polidori che con uno scavetto supera Lewandowski. Fine della partita, il Messina non si rialza più, nonostante l’innesto di Milinkovic al posto di un pimpante Balde. E arriva anche il terzo gol dei laziali con Mbende. Buio pesto al triplice fischio, al quale si aggiungono quelli dei pochi tifosi presenti.

Pianeta Messina