MESSINA, TEMPO SCADUTO. E’ L’ORA DELLE SCELTE

Vende? Si, no, forse. Farà piazza pulita? Si, no, forse. Arriverà un nuovo allenatore? Nì, sì. Benvenuti nell’Acr Messina. O meglio nell’intricata matassa, l’ennesima, firmata Pietro Sciotto. Il più tifoso dei presidenti. Non solo del Messina, ma anche di se stesso. Che per il suo “figlio” biancoscudato ha scucito bei soldini, è vero. Denaro speso anche male, con scelte spesso infelici, riconosciute dallo stesso Sciotto. Sia chiaro, i processi sommari spettano ai Pm in aula. Il Messina ha un proprietario. Volente o nolente, l’ultima parola spetta a lui.

In questi anni ci ha abituato a tutto e il contrario di tutto. Siamo vaccinati, qualsiasi scelta farà prima del mercato di riparazione non ci stupirà. Sappiamo solo due- tre cose chiare. Finora, a parole, Sciotto ha bocciato l’operato del management che ha allestito la squadra. Di fatto ha silurato due allenatori, incontrato un dg che poi si è accasato a Trapani, incaricato un traghettatore in panchina, ha incontrato nel proprio ufficio l’allenatore che ci ha portato in Serie C, incassando un “grazie, a risertirci”. Opzione Novelli ancora in piedi, ma dipende solo da lei, presidente.

E lei sa cosa ci vuole. E se questo “qualcosa”, che non è un dettaglio, non può metterlo in pratica per il vile denaro o qualcos’altro che ci sfugge, allora addio Novelli (che l’alternatva ce l’ha) e ci mettiamo l’anima in pace. Si tenga Raciti (comunque bravo), oppure trovi un altro tecnico che le fa più comodo, che non le crea “effetti collaterali”. Il tempo delle scelte è già scaduto, forse mentre legge queste righe ha già deciso. Se è così, buon per lei presidente. Se avrà azzeccato lo dirà il campo tra qualche mese. E se sarà salvezza se ne prenderà il merito. Al contrario, funziona così nel calcio, un presidente è il primo responsabile.

Pianeta Messina