Pari agrodolce, Zuppel evita il crac

Acciuffato il pari, restano i rimpianti. Una partita che il Messina ha rischiato di perdere, ma la zampata di Zuppel ha rimesso le cose a posto. Un punto meritato, meglio di niente in uno scontro diretto, ma resta l’amaro in bocca per quel primo tempo timido contro un Monterosi che temeva il Messina.

Il primo “lampo” del match è del Monterosi. Gran destro di Costantino dalla distanza sporcato da Ferrara, Fumagalli vola e devia in corner. E il Messina? I peloritani al 31’ danno il primo segno di vita. A provarci è Ragusa ma il cross è facile preda del portiere. Al 37’ doppia espulsione diretta per Fofana e Di Paolantonio, entrati in “contatto” a gioco fermo. Al 44’ il Monterosi sfiora il vantaggio. Conclusione deviata di Vitali dal limite, la sfera termina di un soffio a lato.

Nella ripresa il tecnico peloritano inserisce forze fresche in mezzo al campo. Dentro Fiorani al posto di Marino. È proprio il neo entrato al 55’ ad effettuare la prima conclusione in porta dei peloritani. Il suo tiro è però fiacco e termina in “bocca” al portiere.

Tre minuti dopo il Monterosi sblocca il match. Piroli manda il tilt la difesa peloritana e trafigge Fumagalli. Il tecnico Raciti corre ai ripari, fuori gli spenti Ragusa e Kragl (reduce da un infortunio). Al loro posto Konate e Balde. Il Messina non ci sta e reagisce al 62’ con la conclusione al volo di Perez che si stampa sulla traversa. Peloritani a trazione anteriore con l’ingresso di Zuppel e Versienti per Mallamo e Berto.

Al 68’ la pressione del Messina viene premiata. Missile dalla distanza di Konate che si stampa sul palo, sulla ribattuta si avventa Zuppel che deposita in rete. Dopo il pareggio dei peloritani la partita si accende. Ultimi minuti pirotecnici, con ribaltamenti di fronte da entrambi i lati. Nel Messina da sottolineare l’ottima prova di Perez a cui è mancato solo il gol.

Buono anche l’approccio al match di Zuppel, che oltre al gol ha dato tanto peso al reparto offensivo. Alla fine arriva un pari con qualche rimpianto, ma per come si era messa la partita può andar bene così.

Manuel Pernice