Siamo salvi. Ragusa “regala” al Messina la Serie C 0 by Pianeta Messina in Cat.5 — 13 Mag, 2023 La corsa di Ragusa dopo il gol salvezza (Foto Furrer) Ore 17,02. Il Messina è salvo. Esplode la festa, con le coronarie a pezzi. Fino al minuto 83 eravamo nell’inferno, poi la zampata di Ragusa. E il Messina resuscita. Ma i restanti 15 minuti (otto di recupero!) sono stati una sofferenza indicibile. Poi il triplice fischio e la liberazione. La Gelbison retrocede in Serie D, i 6000 tifosi accorsi al “Franco Scoglio” piangono di gioia, insieme ai ragazzi di Raciti che sul filo di lana conquistano la salvezza. Balde piange di gioia (Foto Furrer) La partita è stata sofferta, prima della zampata di Ragusa sembrava finita. Il primo sussulto del match è della Gelbison. Al 5’ incornata di Cargnelutti che termina alta. Il Messina prova a scuotersi un minuto dopo con la conclusione masticata di Balde su cui non arriva Perez. Pressing alto dei campani che “sporca” la prima costruzione dei peloritani. I biancoscudati con il passare dei minuti iniziano ad alzare i giri del motore. La splendida Curva Sud (Foto Furrer) Al 20’ il Messina sfiora il vantaggio. Bordata di Ferrini dal limite, D’Agostino vola e salva il risultato. Il tempo passa, la tensione sale. Cambio lo scenario tattico della partita, la Gelbison rinuncia al pressing alto e si rintana nella propria area. Il Messina prova a prendere il centro del ring. Esplode la festa dopo la salvezza (Foto Furrer) Tanta buona volontà, ma anche poche idee negli ultimi metri. Gli uomini di Raciti mettono in mezzo tanti cross, senza trovare la deviazione vincente. Al 45’ si accende per la prima volta Ragusa che salta l’avversario è con un tiro-cross chiama D’Agostino alla respinta. Nel secondo tempo è obbligo fare e dare di più. Perez in azione (Foto Furrer) Nella ripresa il Messina non si sveglia. Manovra abulica, lanci lunghi e pochissime idee offensive. I peloritani non mettono in campo nemmeno il furore agonistico che una partita di tale peso meriterebbe. Al 58’ è addirittura la Gelbison a sfiorare il gol. Conclusione di Fornito dal limite, Fumagalli ci arriva con i polpastrelli. Dal corner seguente Gilli conclude, la sfera si spegne sul fondo. Encomiabile il supporto incessante dei tanti tifosi presenti, ma loro purtroppo non scendono in campo. Il tecnico Raciti effettua i primi cambi. Entrano in campo Zuppel e Curiale al posto di Perez e Konate. La sostituzione della punta titolare lascia più di qualche dubbio. Dato che Perez era uno dei pochi a fare movimento e sbattersi nei pressi dell’area campana. I peloritani nella ripresa sembrano essere rimasti negli spogliatoi. La Gelbison prova a banchettare su un Messina in evidente difficoltà. Incursione di Kragl (Foto Furrer) Al 63’ ospiti ancora vicini al gol con Cargnelutti che di testa non inquadra la porta. Il Messina, cinque minuti dopo, si fa vivo con una palla d’oro che capita a Curiale, ma il suo destro si infrange sui guantoni di D’Agostino. Altre due sostituzioni per il Messina: fuori Fofana e a sorpresa Kragl, dentro Marino e Grillo. Il portiere della Gelbison trafitto da Ragusa (Foto Furrer) Ma nel momento più complicato, i peloritani cacciano fuori l’orgoglio e sbloccano il match. Al 82’ Ferrini scodella in mezzo, Ragusa si avventa come un falco e con una zampata sigla il vantaggio. E’ il primo gol con la maglia biancoscudata dell’attaccante messinese, ma che vale la permanenza in serie C. La Gelbison, con la forza della disperazione, si catapulta in avanti. Al 85’ conclusione di Graziani, Ferrini si immola e respinge il tiro. Sette minuti di recupero di sofferenza, i campani con le ultime energie si precipitano in avanti. Conclusione di De Sena respinta da Fumagalli, sulla ribattuta palla in mezzo e Tumminello non ci arriva di un soffio. Al 93’ eroico Fumagalli che sul colpo di testa dello stesso Tumminello sfodera un paratone che vale un campionato. Finale soffertissimo con il Messina che resiste agli assalti avversari e alla fine festeggia insieme al suo meraviglioso pubblico. Ma questa piazza e questi tifosi che sono accorsi in quasi seimila per salvare la categoria, il prossimo anno meritano molto di più. L’amore per il Messina è sempre vivo. Pianeta Messina Share