Gioco dell’oca, ultimo atto. Ma sbrigatevi 0 by Pianeta Messina in Cat.5 — 6 Lug, 2023 Il presidente Pietro Sciotto Sembra il gioco dell’oca. Che se dura troppo stanca, ti sfianca, irretisce, ti svuota. Ma c’è un papabile presidente, Mannino, che dovrebbe (condizionale obbligatorio) sferrare l’ultimo attacco alla diligenza, forte anche del gradimento di certa stampa e di una buona fetta di tifosi pronti a scommettere sull’imprenditore pur di non vedere più Sciotto al timone dell’Acr Messina. E fin qui ci siamo. E chi se ne frega se non tutte le informazioni date in pasto alla platea giallorossa siano pure, nude e crude, al netto da simpatie o antipatie verso l’acquirente o il venditore. L’imprenditore Fabrizio Mannino Sta di fatto che, giunti al 6 luglio 2023, siamo forse agli sgoccioli di questa estenuante trattativa che definire farsesca è il minimo. Il presidente Sciotto, che non stiamo qui a compatire o difendere, oggi è un uomo solo. E certamente più debole, tanto da fargli decidere di cedere il Messina anche a condizioni più flessibili. Non diciamo a svendere la società, ma ad accettare l’imminente proposta d’acquisto di Mannino quasi come una liberazione. Da cosa? Non dal Messina, ma dal clima ostile (che in parte ha creato, con scelte non sempre azzeccate) però alimentato da alcune “mosse” su vari fronti messe in campo da menti raffinate. E qui il presidente Sciotto, istintivo com’è, ci è cascato. Con dichiarazioni spontanee diventate boomerang, il clamoroso ripensamento dopo aver comunicato lo stop alla trattativa con Mannino, forse per non farsi rimproverare un eccessivo zelo. E adesso la spasmodica attesa, da parte di Sciotto, della fatidica proposta definitiva per acquisire le quote societarie. Cocchino d’Eboli, uno dei fautori dell’ultima promozione Tutto, quindi, nelle mani di Mannino. E se la proposta sarà un flop? Che succederà? Sentiamo a credere che l’attuale patron del Messina non abbia già in serbo un piano ad hoc per andare avanti ancora da solo. Ma in piena tempesta ambientale c’è bisogno di uomini forti, bravi e scafati. Come quelli dell’ultima promozione, di quella stagione che segnò la spaccatura tra i tifosi, combattendo e vincendo contro un “altro” Messina. Ecco, ricreare quel gruppo di lavoro che si fece volere bene dai tifosi sarebbe la medicina ideale. Sia chiaro, senza voler tirare la volata a nessuno. Lì Sciotto non era solo. C’era chi fungeva da collante con la tifoseria, chi sapeva tenere lo spogliatoio, chi gestiva bene certe pressioni. Un gruppo sano, una tifoseria compatta. E un presidente che sorrideva. Pianeta Messina Share