Il “nuovo” Messina “urla” a Viterbo. Salvezza possibile
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Messaggio forte alle altre pericolanti. Il Messina, anzi il “nuovo” Messina, c’è e si vede. E se la giocherà fino all’ultima stilla di sudore per la salvezza. Diretta o ai play out lo vedremo. Raciti il normalizzatore getta nella mischia tutti i nuovi acquisti. E l’effetto è dirompente. Kragl lascia subito il segno con un “golazo”, Perez è una spina nel fianco della difesa laziale, il difensore Ferrara dà centimetri ed esperienza al pacchetto arretrato, dove tra i pali Fumagalli fa il resto. E pagherà volentieri la pizza a tutta la squadra come promesso.

A Viterbo arriva finalmente l’urlo in trasferta. Dopo metà campionato sempre all’asciutto. Vittoria meritata in uno scontro diretto, tre punti pesanti, giusto atteggiamento in una trasferta insidiosa. Ora il Messina non è più ultimo. Ed è già qualcosa. E’ il primo passo di un nuovo cammino.

La vittoria di oggi fa sperare nella salvezza, il Messina ha dimostrato anche a Viterbo di essere vivo. Al 7’ si accende subito Kragl, gran sinistro dalla distanza deviato da un difensore, il pallone arriva a Catania che da distanza ravvicinata non inquadra lo specchio. Un minuto dopo è ancora pericoloso il Messina con l’incornata di Berto che termina fuori. La Viterbese non si lascia intimorire e al 10’ reagisce con D’Uffizi che cestina alto. Quattro minuti dopo i padroni di casa “flirtano” con il vantaggio. Rodio grazia i peloritani sparando alle stelle dopo un indecisione della retroguardia biancoscudata. È un Messina più qualitativo dalla trequarti in su. Quando la palla passa tra i piedi sapienti di Kragl c’è sempre la sensazione che possa nascere qualcosa.

Parte proprio dal centrocampista tedesco l’azione che al 24’ porta alla conclusione Balde. Il portiere Bisogno si distende e salva il risultato. Sensazioni positive anche da Perez, che si muove bene sul fronte offensivo e fa intravedere tocchi di qualità. Al 32’ è ancora Kragl che prova a “spaccare” la porta dalla distanza, il portiere è attento e fa sua la sfera. È una partita aperta con entrambe le squadre che creano azioni pericolose. Al 38’ è il turno della Viterbese con il solito D’Uffizi che anche questa volta sbaglia mira. Tre minuti dopo c’è il miracolo di Fumagalli sul colpo di testa ravvicinato di Megalaitis.

Nella ripresa il Messina sblocca subito il match. Al 46’ frittata della difesa laziale, ne approfitta Catania che si incunea e con un diagonale trafigge Bisogno. È il secondo gol in trasferta del Messina, il primo guarda caso sempre di Catania nella trasferta di Avellino del 18 settembre. Al 53’ i peloritani raddoppiano. Kragl dalla distanza prende il “macete”e spacca la porta. Il portiere Bisogno può solo guardare la sfera infilarsi all’incrocio dei pali.

Al 59’ il Messina va per due volte a un passo dal terzo gol, prima con Kragl e poi con Fofana. Al 69’ il tecnico Raciti sostituisce Kragl e Catania, al loro posto Grillo e Fiorani. Da qui in poi è la Viterbese a prendere in mano il pallino. Al 81’ Berto stende in area un avversario, l’arbitro non ha dubbi e concede il penalty. Alla battuta va Marotta che spiazza Fumagalli e accorcia le distanze. Il tecnico peloritano corre ai ripari e getta nella mischia Zuppel e Marino al posto di Perez e Mallamo.

Nei minuti finali il Messina resiste bene agli attacchi confusi della Viterbese. E al 88’ i peloritani mettono il lucchetto al match con la rasoiata di Marino che si infila all’angolino. Cinque minuti dopo i biancoscudati vanno a un soffio dal poker, ma la conclusione di Fiorani termina di poco a lato. Al triplice fischio esplode la gioia dei tifosi peloritani al seguito.

L’operazione salvezza è appena all’inizio. Sei punti nelle ultime due partite, primi punti in trasferta dopo un digiuno interminabile. Ora Messina terzultimo. Giallorossi che cedono volentieri la maglia nera alla Fidelis Andria.
Pianeta Messina